CASERTA – Le meraviglie della volta ellittica, dei sottotetti e del cosiddetto Scalone d’Onore della Reggia di Caserta osservati speciali, questa mattina e per tutta la giornata di oggi, in occasione delle visite guidate(premesso che sono previsti tre di circa un’ora e mezza ciascuno, con inizio alle ore 10.00, alle ore 11.30 e alle ore 15.30, il raduno per gli aderenti allo lodevole iniziativa è in programma presso la biglietteria del complesso vanvitelliano) che, nelle prime domeniche di ogni mese, vedono aprirsi le porte di buona parte di musei e palazzi disseminanti su tutto il territorio nazionale. Così anche per la Reggia Vanvitelliana, che, per l’evenienza odierna, è stata meta di un discreto numero di visitatori. Tutti lì per scoprire e far propri i segreti e il mistero fascinoso di uno dei monumenti più belli ed ammirevole dell’architettura italiana. Non a caso, infatti, il tema portante della manifestazione di oggi prevedeva tutt’un insieme di visite guidate ai luoghi nascosti e alle curiosità del monumento voluta ai Borbone e realizzato del valente Architetto Luigi Vanvitelli. I partecipanti, soprattutto quelli che mettevano piede per la prima volta nell’artistica e, da più parti, invidiata costruzione, sono rimasti letteralmente estasiati e sbalorditi difronte alla bellezza misteriosa e all’arcana fascinosità che emanano copiose dal settecentesco capolavoro architettonico casertano. Nel corso della bella e coinvolgente esperienza, si è potuto ammirare anche l’articolato sistema di elementi e forme che sostengono la doppia volta e i sottotetti, i quali, durante la seconda guerra mondiale, furono utilizzati per ospitare soldati e prigionieri. Non meno suggestivi i graffiti lasciati dagli ospiti e la collezione di oggettistica e reperti risalenti, per la maggior parte, all’ultimo conflitto mondiale. Per ogni evenienza e per maggiori informazioni in merito, sono disponibili il sito mail vincenzo.mazzarella@beniculturali.it e l’utenza di telefonia fissa 0823-277550. usti due contatti valgono anche per quel che concerne l’annessa manifestazione dedicata gli esperti e agli appassionati di botanica, per la gioia dei quali la competente Soprintendenza, in perfetta sinergia di collaborazione l’Associazione GeoCultura e la Società Italiana della Camelia, hanno organizzato il convegno che, a partire dalle ore 9.30 questa mattina e fino alla successiva visita alla Castelluccia, dove si è potuto ammirare, in tutto il suo splendore, la famosissima Camelia Japonica”, impiantata per la prima volta, in Italia, nel Giardino Inglese nel corso del 1786, ad opera del giardiniere di Corte John Andrew Graefer e che, a tutt’oggi, rappresenta uno degli esemplari del suo genere più antichi ed ammirati d’Europa, ha avuto quale tema centrale di studio e discussione proprio le qualità e le meraviglie della arcinote camelia della Castelluccia.
Daniele Palazzo