CASERTA – Arterrima, la contemporary house gallery di Caserta, presenta Patrick Moya, noto artista francese che ormai da anni è l’autore delle opere presenti al Circo di Montecarlo. Il titolo della mostra è “Moya Circus, dalla Côte d’Azur a Caserta”. L’appuntamento è con un doppio vernissage.Il primo è mercoledì 29 aprile alle ore 19,30 presso la sede di Arterrima al corso Trieste 167. Il secondo è giovedì 30 aprile alle 16,30 presso il Mac3, il Museo di Arte Contemporanea della Città di Caserta. L’esposizione sarà visitabile fino al 24 maggio. Con le opere del Moya il Principato di Monaco realizza tutta l’immagine del Circo, che è in pianta stabile, con spettacoli durante tutto l’arco dell’anno.
La mostra quindi si articolerà su due spazi espositivi: il Mac3 e la galleria Arterrima. Il Museo di Arte Contemporanea, spazio pubblico concesso dal Comune di Caserta,ospiterà le opere di grandi dimensione del Circo del Principato di Monaco. In contemporanea, presso la galleria Arterrima, verranno esposti i dipinti di minori dimensioni.
L’artista, oltre alle opere realizzate con metodi tradizionali, esprime la propria creatività all’interno di un mezzo informatico con cui realizza una vera e propria realtà virtuale che denomina “Second Life”, all’interno della quale ripropone il mondo secondo la sua visuale, abitato dal proprio avatar con cui conduce in un tour virtuale attraverso varie località e realtà del mondo da lui create.
Con questa mostra l’artista realizzerà all’interno di“Second Life”anche l’immagine di Caserta, del suo monumento principale, la Reggia borbonica e dello spazio espositivo utilizzato, lasciando il segno della sua venuta all’interno della sua realtà virtuale.
Il tour virtuale sarà proiettato all’interno della mostra.
Biografia
Specialista delle arti visive, performer e artista digitale, Patrick Moya vuole provare ogni campo artistico elasciare la sua firma in ogni luogo: erige sculture monumentali in Asia, mentre in Italia modella in argilla lelettere del suo nome, passando con fantasiosi virtuosismi dal pennello al computer, dalle mascotte di seratetecno ai dipinti sui muri di una cappella, dall’arte contemporanea alle avanguardie digitali, dalla vita reale aquella virtuale della Second Life… un’attitudine invasiva ed unica usando come pretesto il suo nome e la suaimmagine: l’artista diventa opera!
Nato nel 1955 a Troyes, da genitori d’origine spagnola, Patrick Moya frequenta l’Accademia d’arte VillaArson a Nizza. Inizia ad indagare il ruolo dell’artista contemporaneo leggendo le opere di Macluhan e mettein pratica le sue riflessioni posando come modello per gli studenti delle Belle Arti, conciliando cosi Creaturae Creatore. Intraprende in modo attivo il ruolo d’artista, lavorando con le lettere del suo nome, assimilandol’opera con la sua firma. Nel 1996 crea il suo personaggio, caricatura del suo autoritratto, che accompagnatoda un bestiario dalle forme umane anima il Moya Land. In Second Life continua la sua opera rigeneratrice,diventando – secondo il critico Mario Gerosa – uno dei massimi pionieri dell’arte virtuale. Concepisce le sueisole 3D come un’opera globale in cui il Creatore è finalmente divenuto Creatura: l’avatar Moya Janusaccoglie i visitatori immergendoli nel suo universo.
C.S.