VITULAZIO – Ad Armando Paolelli, il cui cognome evoca la “premiata ditta Pirotecnica Paolelli di Tagliacozzo” – come viene definita nell’“Avviso Sacro” per i solenni festeggiamenti in onore di Santa Maria dell’Agnena, a Vitulazio -, era stato sospeso “fino all’esito del procedimento penale in corso” l’attestato di abilitazione ad esercitare la fabbricazione ed accensione di fuochi artificiali, con provvedimento della Prefettura dell’Aquila del 18 dicembre 2014. È quanto apprende il blog di giornalismo investigativo “Pignataro Maggiore News”, a seguito di un accertamento sulla “premiata ditta” che durante il “grandioso spettacolo pirotecnico” (così annunciato sempre dal suddetto “Avviso Sacro”) di domenica 12 aprile2015 hapesantemente “bombardato” l’acquedotto a Vitulazio facendo restare a secco – per più giorni – varie città della zona e migliaia di cittadini. Non conosciamo l’ammontare dei notevoli danni provocati, dovendo considerare tutte le città coinvolte in varia misura nell’emergenza idrica (Vitulazio, Bellona, Camigliano, Pastorano, Giano Vetusto, Pignataro Maggiore e Calvi Risorta) e tutti i cittadini.
Contro la citata decisione della Prefettura, Armando Paolelli aveva presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Abruzzo dell’Aquila il 2 febbraio 2015. Con ordinanza numero 48/2015 del registro dei provvedimenti cautelari, depositata in segreteria in data 6 marzo 2015, i giudici della prima sezione del Tar hanno accolto l’istanza cautelare di Armando Paolelli e hanno sospeso l’efficacia della decisione prefettizia “considerato che la misura oggetto di impugnativa non appare allo stato proporzionata, in assenza di accertamenti (e/o di consistenti indizi) che conducano a ravvisare specifiche responsabilità professionali del ricorrente nella determinazione causale del tragico evento, fermo restando che la PA intimata potrà chiedere la revoca della presente ordinanza ove, nelle more del processo, dovessero sopraggiungere significative risultanze in sede penale, tali da far seriamente dubitare delle capacità professionali del ricorrente medesimo”.
Pubblichiamo in coda a questo articolo la suddetta ordinanza del Tar.
Vanno fatte alcune precisazioni per meglio comprendere i riferimenti contenuti nell’ordinanza del Tar. Il “tragico evento” di cui si parla deve essere l’incidente che il 9 luglio 2014 rase al suolo la “Pirotecnica Paolelli” a Tagliacozzo, località San Donato, provocando tre morti – tra i quali Valerio Paolelli, fratello del suddetto Armando Paolelli firmatario del ricorso al Tar – e tre feriti. Il relativo procedimento penale – di cui non conosciamo gli sviluppi, non avendo mai seguito la vicenda prima d’ora -, aperto dalla Procura della Repubblica di Avezzano, ipotizzava – come riferito dai giornali dell’epoca – le accuse di omicidio colposo plurimo e disastro colposo, non sappiamo a carico di quali specifiche persone. Qualora ci pervenisse dagli avvocati della famiglia Paolelli qualche precisazione in merito ad eventuali sviluppi (a noi sconosciuti) in sede giudiziaria, saremmo pronti ad informarne immediatamente i nostri pochi ma affezionati lettori. Nell’attività imprenditoriale di famiglia, unitamente al più volte citato Armando Paolelli, erano allora impegnati anche i suoi genitori, Sergio Paolelli e Lorenza Mattei.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it