PIGNATARO M. – A dieci giorni dal “bombardamento” dell’acquedotto avvenuto a Vitulazio domenica 12 aprile 2015 con i devastanti fuochi d’artificio per la festa patronale, a Pignataro Maggiore ancora disagi per l’emergenza idrica. Situazione che ha portato numerosi cittadini e titolari di attività economiche a protestare a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale pignatarese, in data 21 aprile 2015. Nel suo ufficio affollato, il sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro – visibilmente esasperato per il protrarsi dell’emergenza e solidale con i propri concittadini -, nel corso di una nervosa telefonata con un “dottore” della Prefettura, ha minacciato di dimettersi e ha espresso durissime critiche all’indirizzo di una serie di Autorità in merito alla incredibile vicenda dei pericolosi fuochi d’artificio di Vitulazio. Alla presenza di madri di famiglia, imprenditori, commercianti, artigiani e amministratori e dipendenti comunali, Raimondo Cuccaro ha sferrato un duro attacco alla Prefettura, alla Questura e al “maresciallo” di Vitulazio. Un riferimento, quest’ultimo, immaginiamo non a un ignoto “maresciallo” vitulatino dell’Esercito o dell’Aeronautica militare ma al comandante della locale Stazione carabinieri, luogotenente Crescenzo Iannarella. Poi Raimondo Cuccaro si è scusato “per lo sfogo” con il suo interlocutore telefonico prefettizio.
Risultato concreto della agitata mattinata a Palazzo Scorpio: dopo una serie di telefonate (non solo in Prefettura), si è venuti a sapere che la situazione idrica dovrebbe tornare alla normalità venerdì 24 aprile 2015. Speriamo bene.
Calata la tensione, puntuale è arrivato il divertito commento dei soliti buontemponi di piazza Umberto I, che a Pignataro Maggiore se la ridono facendo battute di spirito sulla classe politica locale e sugli altri attori della scena pubblica. Prendendo spunto dalle parole del sindaco (che, come si è detto, ha minacciato di dimettersi) e dalla presenza a Palazzo Scorpio – con i cittadini che protestavano – di Giorgio Borrelli, storico sindacalista della Cgil e acerrimo avversario di Raimondo Cuccaro, i buontemponi della piazza hanno lanciato una tanto terribile quanto diffamatoria e calunniosa accusa preventiva. “Se stanotte si dovesse intravedere presso l’acquedotto un’ombra sospetta impegnata in un sabotaggio della condotta idrica – hanno affermato i ridanciani buontemponi pignataresi -, non prendetevela con l’Isis o con altre consorterie terroristiche. L’autore del sabotaggio non potrebbe che essere il sindacalista Giorgio Borrelli, convinto che con il perdurare e anzi con l’aggravarsi dell’emergenza idrica potrebbe avverarsi il suo sogno di vedere l’odiato sindaco Raimondo Cuccaro presentare sul serio e finalmente le dimissioni”.
Rassegna stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it