Niente tempo pieno al plesso scolastico “Don Milani” di Calvi: scoppia la polemica

Niente tempo pieno al plesso scolastico “Don Milani” di Calvi: scoppia la polemica

CALVI R. – Genitori in rivolta nel plesso “Don Milani” della scuola primaria dell’I.A.C. Cales per la mancata concessione della I° a tempo pieno per il prossimo anno scolastico. “Una mancata concessione che provocherà un gravissimo danno alle famiglie ed agli alunni – spiega il Sindaco di Calvi Risorta, Dott. Giovanni Marrocco – che si vedranno privati di un’offerta formativa che avevano chiesto all’atto dell’iscrizione e che è sancita nel P.O.F., laddove si legge “che i segmenti scolastici sono organizzati….con un tempo scuola di 40 ore settimanali con attività di mensa e dopo mensa…”. Inoltre ci saranno ripercussioni anche sul piano economico e lavorativo: aumento dei costi di gestione, riduzione del personale”.
“Eppure una scuola, quale luogo educativo per eccellenza”, ribadisce l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Prof.ssa Vanda Natale, “che “garantisce un proficuo rapporto scuola-famiglia per tutto il percorso formativo e progetta le attività di recupero e prevenzione della dispersione scolastica (POF)”, dovrebbe rispondere alle esigenze dei genitori e nel contempo garantire un ambiente pedagogicamente valido dove trascorrere le ore”.
La richiesta del tempo pieno era stata effettuata da 12 bambini, di cui due trasferitosi successivamente a tempo normale, per cui secondo il Dirigente non c’era il numero minimo di bambini iscritti, che dovrebbe essere di 15, ma stando alle indiscrezioni di alcuni genitori, pare che il Dirigente Scolastico non abbia effettuato alcuna richiesta all’Ufficio Scolastico Provinciale per la formazione della classe a tempo pieno, creando un malcontento sia tra le famiglie richiedenti, che si dichiarano pronte ad andare a fondo della vicenda per verificare eventuali responsabilità, sia tra alcune insegnanti più sensibili alla problematica.
L’Amministrazione Comunale, coinvolta nella vicenda su richiesta delle famiglie interessate, che si sono trovate da sole a difendere il diritto allo studio dei propri figli, inviava, tempestivamente, in data 15 aprile c.a. una comunicazione alla Dott.ssa Roviello, finalizzata a supportare la realizzazione del tempo pieno. Nello stesso tempo si dichiarava garante degli oneri e dei servizi per l’ adeguato funzionamento della mensa, e disponibile a qualsiasi intervento atto a soddisfare le esigenze dei genitori. Di conseguenza, ritenuto particolarmente latente l’iter burocratico e procedurale seguito, l’Amministrazione Marrocco, al fine di tutelare alunni e genitori, ha inoltrato una missiva al Dirigente Scolastico, agli Uffici Scolastici, Provinciale e Regionale, alle Organizzazioni sindacali, per avere maggiori spiegazioni sulla mancata attivazione del tempo pieno.

Luciana Antinolfi

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