PIGNATARO M. – Slitta ancora una volta l’inizio del maxi processo ribattezzato “Biopowe1”, filone principale dell’inchiesta che nell’aprile del 2009 portò all’arresto di 23 persone e che fece venire alla luce un vasto giro di tangenti legato alla costruzione di una centrale a biomasse sul territorio di Pignataro Maggiore. Ieri (17 maggio), di fronte alla Seconda Sezione penale collegio B del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe dovuto aprirsi il dibattimento, ma a causa di un difetto di notifica, i giudici hanno rinviato l’udienza al prossimo 12 luglio. In questo, che è il troncone principale dell’inchiesta condotta dal pm Maurizio Giordano, gli imputati sono 17 – tutti rinviati a giudizio lo scorso 30 di settembre dal Giudice per l’udienza preliminare, dottoressa Cettina Scognamiglio. Tra di loro – oltre agli imprenditori e ai vari funzionari coinvolti – c’è l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Francesco D’Alonzo, accusato di aver intascato una tangente sotto forma di sponsorizzazione, elargita da Giovanni Verazzo alla squadra di calcio di cui era presidente all’epoca dei fatti. Nel corso della prossima udienza, accanto al Comune di Pignataro Maggiore (rappresentato dall’avvocato Luciano Polizzi del foro di Santa Maria Capua Vetere), – secondo notizie non ancora ufficiali – si dovrebbe costituire parte civile anche la Regione Campania.
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