CAMIGLIANO -La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere aveva chiesto il rinvio a giudizio per ventidue persone, tutte accusate di aver emesso fatturazioni inesistenti e di aver truffato lo Stato, e così il Gup Giovanni Caparco avrebbe dovuto decidere ieri (18 maggio) in merito ad un eventuale processo. A causa di un difetto di notifica, invece, il Giudice è stato costretto a rimandare l’udienza nel prossimo mese di giugno. In quella sede dovranno presentarsi tutti i commercianti coinvolti (tra i difensori di fiducia c’è l’avvocato Antonio Veltre): Enza Della Cioppa di Camigliano, Giuseppe De Rosa di Camigliano, Antonio Falco di Pietravairano, Carmelina Geremia di Calvi Risorta, Francesco Scialdone di Vitulazio, Francesca Mercugliano di Capua, Giovanni Ricciardi di Camigliano, Maddalena Pulcella di Piana di Monteverna, Giovanni Santabarbara di Piana di Monteverna, Paolo De Lucia di Casigliano, Francesco Fortunato di Casapulla, Bartolomeo Grauso di Casapulla, Fabio Izzo di Casigliano, Pasquale Ferraro di Pesaro, Carlo Di Stasio di Camigliano, Annamaria Monaco di Casapulla, Anna Maria Cristallo di Casapulla, Medea Cristallo di Casapulla, Gennaro Cristallo di Casapulla, Salvatore Campagnolo di Portico di Caserta, Ferdinando Catone di Vitulazio. Tutti dovranno cercare di smontare le tesi dell’accusa, la quale sostiene che gli imputati avrebbero emesso fatture senza effettuare dei lavori veri e propri o senza aver svolto servizi a favore di terzi, facendo così risultare dei costi mai sostenuti, scaricandone poi l’Iva.
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