CALVI R. – Questa mattina (8 luglio) la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati” ha effettuato un sopralluogo nell’area ex Pozzi, per valutare direttamente la situazione di quella che è stata definita la discarica illegale più grande d’Europa. Anticipati da un buon dispiegamento di forze dell’ordine, i rappresentanti dell’organismo parlamentare sono arrivati nella zona Asi calena intorno alle 10.30, accompagnati dagli uomini della Guardia Forestale, dai carabinieri e dalla polizia. Nell’area ancora interessata dagli accertamenti degli inquirenti (lunedì ricominceranno gli scavi), i parlamentari hanno potuto vedere con i propri occhi la quantità di rifiuti seppelliti in quella che è stata per anni la discarica degli stabilimenti Pozzi-Iplave. Il presidente della commissione Alessandro Bratti e gli altri componenti presenti (tra i quali Paola Nugnes, Giuseppina Castiello e Renata Polverini) hanno parlato a lungo con il generale della Guardia Forestale Sergio Costa. Alcuni parlamentari hanno confessato che inizialmente la portata del problema era stata minimizzata a tal punto che qualcuno si era interrogato sul perché del sopralluogo. Di fronte alla stratificazione di rifiuti, invece, molti dei presenti sono rimasti letteralmente sconvolti.
All’uscita dall’area, la commissione ha incontrato gli ambientalisti locali. Il “Comitato per l’Agro caleno: No Centrale a Biomasse” ha consegnato un dossier sul “caso ex Pozzi” all’onorevole Alessandro Bratti, chiedendo di essere ascoltati in audizione dalla commissione. Quest’ultimo si è reso disponibile e pronto a convocare una delegazione a Roma.
Conclusa la visita, i rappresentanti della commissione hanno partecipato ad una conferenza stampa al Comune di Calvi Risorta, nel corso della quale hanno risposto alle domande dei giornalisti. Bratti ha ammesso che nell’area sono presenti rifiuti non soltanto della Pozzi-Iplave. Gli sversamenti – secondo quanto confermato anche dagli inquirenti – sarebbero continuati fino a qualche anno fa. Dopo aver parlato in generale di quelle che potrebbero essere le future azioni delle istituzioni, il presidente della commissione ha preferito non soffermarsi ulteriormente sulla questione per non creare problemi a chi sta indagando nell’ambito del procedimento aperto proprio dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Alla conferenza stampa erano presenti anche i sindaci della zona: oltre al padrone di casa, Giovanni Marrocco, i primi cittadini Antonio Merola e Raimondo Cuccaro.
Red.