Memo 24 agosto 1943: la morte misteriosa di Ettori Muti, l’italiano più decorato per le azioni di guerra

Memo 24 agosto 1943: la morte misteriosa di Ettori Muti, l’italiano più decorato per le azioni di guerra

La notte tra il 23 ed il 24 agosto 1943 una ventina di carabinieri  guidati dal tenente Ezio Taddei, collegato all’entourage di Badoglio, si presenta alla villetta di Fregene per arrestare Ettore Muti . Quando l’ufficiale comunica il motivo della sua visita, scrive Arrigo Petacco, “Muti fa notare che far arrestare un t. colonnello da un tenente è fuori dalle regole  e si opporrà all’ingresso dello stesso in camera da letto, ove si trovava Dana Hawlowa, soubrette di Odoardo  Spadaro. Di fronte agli uomini minacciosi ed armati Muti indossa la divisa estiva, mette il berretto e li segue. Costoro, tra cui spiccava un misterioso uomo in tuta cachi, invece di caricarlo subito in macchina , lo portano nell’adiacente  pineta” .  Qui le testimonianze divergono.  Alcuni  sostengono che dalla macchia si udirono dei colpi e siccome Muti s’era messo a correre, la scorta credendo che volesse fuggire gli sparò. Altri  che Muti non fuggì  e che alla fine della sparatoria, una “sceneggiata”  per coprire i colpi diretti a “Gim dagli occhi verdi”, lo si vide morto a terra”. Taddei, per alcuni l’esecutore di Muti, ordinò un minuto di raccoglimento per l’eroe a terra.  All’alba un vicino, Il generale di Corpo d’ Armata, Senatore Ugo Sani Navarra chiamato a riconoscere il corpo(?) dichiarerà d’aver identificato il cadavere in divisa, bocconi, con un foro dietro la nuca, la faccia scomposta coperta di sangue e terra  come quello di Ettore Muti, per l’alta statura e la divisa da tenente colonnello. La figlia la  Contessa Maria Sani dichiarerà d’aver sentito nelle ore precedenti due fischi e successivamente spari e scoppi. Il berretto di Ettore Muti, consegnato alla moglie Fernanda Mazzotti, presentava un foro dietro ed uno nella visiera. Ndr: Statisticamente, a chi fugge di notte, nel bosco, i colpi sparati, arrivano al bersaglio grosso, le spalle, non alla nuca…

 

DA Wilkipedia: Il primo commento ufficiale è dell’Agenzia Stefani, il 25 agosto:« A seguito dell’accertamento di gravi irregolarità nella gestione di un ente parastatale, nelle quali risultava implicato l’ex segretario del P. N. F., Ettore Muti, l’Arma dei Carabinieri procedeva nella notte dal 23 al 24 corrente [agosto] al fermo del Muti a Fregene. Mentre lo si conduceva alla caserma sono stati sparati dal bosco alcuni colpi di fucile contro la scorta. Nel momentaneo scompiglio egli si dava alla fuga ma, inseguito e ferito da colpi di moschetto tirati dai carabinieri, decedeva. »Le vicende di cui si parla non furono mai chiarite e nemmeno chi avesse sparato i colpi dalla pineta in cui arrestato e scorta si erano diretti a piedi (anziché tornare alle auto).Ndr:Una successiva Agenzia Stefani escluderà che a Muti potessero essere addebitate irregolarità amministrative.

 

L’amico, Roberto Rivalta, ospite nella villetta e presente all’arresto ,che disse di aver identificato il misterioso uomo in divisa kaki, fu arrestato e tradotto al carcere di Ravenna, ove fu in seguito trovato assassinato.

 

Piero Buscaroli- Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio Novecento- “Alla fine d’agosto, il dittatore Badoglio si rivelò un solerte assassino, i Reali Carabinieri uccisero Ettore Muti col sovietico colpo alla nuca in piena notte”.

 

A questo punto è giusto chiedersi: Muti doveva essere solo arrestato o direttamente ucciso?  Chi e perché avrebbe voluto Muti morto? Forse chi temeva un rimpasto ministeriale del Re, con l’inserimento  di Muti per  assicurarsi l’appoggio di una parte dei fascisti?  Forse chi temeva che Muti potesse riorganizzare i fascisti e  liberare Mussolini? Forse chi  temeva che Muti nella missione in Spagna avesse saputo delle trattative d’armistizio con gli Alleati e potesse riferirle ai tedeschi? Forse chi temeva che Muti da segretario del Partito Nazionale Fascista e numero due del regime fosse venuto a conoscenza di cose poco edificanti (la moglie parlò di sparizione di documenti dopo le perquisizioni nella villetta)  sui governanti dichiaratisi antifascisti il 25 luglio?  Il “Corriere della Sera”, del 20 dicembre 1944, rilancia il famoso “Documento accusatore”, inviato da Badoglio, il 20 agosto 1943, al Capo della Polizia, Carmine Senise : “Muti è sempre una minaccia. Il successo è solo possibile con un meticoloso lavoro di preparazione, Vostra Eccellenza mi ha perfettamente compreso”. Senise dichiarerà sempre di non aver ricevuto il biglietto; Arrigo Petacco, Giorgio Pini e Duilio Susmel  lo riterranno apocrifo; Pietro Caporilli, sul settimanale l’Asso di Bastoni del 10-9-1950 riprende da “l’Elefante” un’intervista di Badoglio che afferma:” …Il biglietto che reca la mia firma, diretto a Senise non ha a che vedere con Muti se non per l’ultima parte. Allora ero preoccupato per cose più importanti, ed il nome di Muti, serviva forse solo per ricordo a Senise…”.   Giacomo Carboni commissario del SIM-Servizio Informazioni Militari racconta: “ Badoglio mi chiamò il 21 agosto e mi ordinò, perentoriamente di  far arrestare Muti…Quando la mattina, dopo ricevuta la relazione di Cerica, andai al Viminale per riferire a Badoglio, mi resi conto che il Maresciallo era soddisfatto di quanto era successo. Sparito Muti, il Capo del Governo prese coraggio e ordinò ai Carabinieri, alla Polizia e al SlM, sempre con la motivazione del “complotto contro lo Stato”, numerosi arresti di persone da lui ritenute “particolarmente pericolose”.

 

Con la nascita della Repubblica Sociale Italiana, Mussolini farà trasferire la salma di Ettore Muti a Ravenna, dove riceverà esequie di stato e gran tributo di popolo. Nella RSI furono intitolati  ad Ettore Muti diversi reparti, vie e piazze. Retoricamente, Ettore Muti, diventerà il primo martire della Repubblica Sociale Italiana, nata ufficialmente il 14 novembre 1943, ed anche il primo caduto della guerra civile.

 

Nel 1950 Il maresciallo Pietro Badoglio viene legalmente denunciato al Procuratore della Repubblica di Roma  quale mandante dell’ omicidio di Ettore Muti dal giornalista Pietro Caporilli. Stranamente, Celestina  Gherardi Muti scopre che suo figlio non era morto in combattimento aereo quando per caso vede in un’edicola di Milano l’ Asso di Bastoni n° 35 del 22 Agosto che annunciava la denuncia contro Badoglio per l’ assassino del figlio Ettore.  “Nel 1951 dopo un anno di udienze  del processo penale per l’ assassinio di Ettore Muti, viene emessa sentenza di archiviazione per sopraggiunte amnistie ai reati commessi”.  Sul n. 39 del 30 settembre 1951 dell’Asso di Bastoni è annunciato “ Il ricorso sul Delitto Muti”-La magistratura non può archiviare-.  Su internet  non sono reperibili cronache dei quotidiani italiani sul processo Caporilli-Badoglio che all’epoca ebbe notevole eco; un altro mistero dei tanti che circondano la morte dell’italiano Ettore Muti?

 

«Povero Guidarello Guidarelli  fascista», scriverà Silvio Bertoldi sul “Giorno” (25 marzo 1973). Sempre Silvio Bertoldi, così,  a Pagina 23 (3 luglio 1993)  sul  Corriere della Sera commenta il biglietto che accusa il Maresciallo Badoglio:

 

Il biglietto, dopo l’otto settembre, fu trovato tra le carte di Badoglio e pare non lo avesse nemmeno inviato. Almeno cosi’ dissero i difensori del maresciallo, aggiungendo che si trattava di uno dei tanti falsi del tempo di guerra.  Ma anni dopo lo stesso Badoglio, parlando con un giornalista (vedi Asso di Bastoni ndr), ammise che quel biglietto non solo lo aveva scritto, ma lo aveva fatto recapitare. Naturalmente il suo significato sarebbe stato diverso da quello che ogni persona normale puo’ cogliervi. Tant’e’ : i misteri del crimine non sono veri misteri se non contengono anche una certa dose di imbecillita’ .

 

Per Indro Montanelli  Quello di Ettore Muti fu proprio un assassinio, Corriere della Sera, 16 dicembre 1998.

 

Ogni anno , il 24 agosto, nel punto dove fu assassinato Ettore Muti, una mano ignota deponeva una corona con nastro tricolore.

 

A tutt’oggi Ettore Muti detiene il record mondiale di ore di volo in guerra e quello italiano per le medaglie conquistate in azioni di guerra:

 

Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia

– Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia

– Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

– Cavaliere dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia

– 1 MOVM

– 10 MAVM

– 1 (Alcune fonti dicono 5) MBVM

– 5 Croci al Merito di Guerra

– Medaglia commemorativa della Marcia su Roma

– Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume

– Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-18 con fascette 1915-1916-1917-1918

– Medaglia commemorativa dell’Unità d’Italia

– Medaglia commemorativa italiana della vittoria

– Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruolo combattenti)

– Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-1943 con fascette 1940-1941-1942

– Medaglia commemorativa della campagna di Spagna

– 1 Gran Croce Spagnola al Merito di Guerra

– 1 Croce Militare Spagnola

– Croce di Ferro Germanica di I e II classe

– 3 Promozioni per Meriti di Guerra

– Medaglia Volontari Prima Guerra Mondiale

– Medaglia Volontari AOI.

– Croce di anzianità di servizio della MVSN

Ravenna-Il Medagliere di Ettore Muti ai funerali  di stato  del 19 febbraio 1944.

Testo elaborato dal presidente di Storia Memoria Ident

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