PIGNATARO M. – Esiste una parte malsana dello Stato che, da “Portella della Ginestra” in poi, ha stipulato accordi sotterranei con gruppi che hanno contribuito a sovvertire l’ordine democratico in Italia, ma esiste anche una stragrande maggioranza dei cittadini che rappresenta la parte sana di una nazione che poche volte ha saputo essere comunità. Una maggioranza che a Pignataro, nonostante la silenziosa marcia, ha fatto tanto rumore per le strade di un comune che si è impregnato per anni di cultura mafiosa. Erano centinaia i ragazzi delle scuole primarie e secondarie dell’Iac “Madre Teresa di Calcutta” che questa mattina hanno sfilato dal plesso “L. Martone” fino alla villetta antistante il plesso “Don Bosco”, grazie alla marcia organizzata in ricordo delle vittime della strage di Capaci, dal preside Paolo Mesolella e dal “Movimento Internazionale per la Pace e la Salvaguardia del Creato – III Millennio”, presieduto da Agnese Ginocchio (con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore e dell’Amministrazione Provinciale di Caserta).
Nell’aula magna del plesso “Martone”, il sindaco Raimondo Cuccaro e il preside hanno ricordato la figura del giudice Giovanni Falcone, morto a Capaci insieme a sua moglie, Francesca Morvillo, e ai tre agenti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro). Il corteo successivamente si è diretto verso la villetta intitolata alla memoria delle vittime di tutte le guerre, dove è stato piantato l’”Albero della Pace e del Ricordo” alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e delle vittime della Strage di Capaci e di Via D’Amelio. Davanti ai tanti cittadini presenti, ha preso la parola anche Agnese Ginocchio. Alla manifestazione, tra gli altri, era presente buona parte dell’Amministrazione comunale di Pignataro, il vicesindaco di Sparanise, Giancarlo L’Arco, il comandante della stazione dei carabinieri, Antonio de Siena, e quello del corpo dei vigili urbani, Alberto Parente.