Beni confiscati a Pignataro Maggiore, la grande occasione mancata – c’è chi è disposto a pagare per un’esperienza sui luoghi simbolo della famigerata “Svizzera dei Clan” – rilanciare la sfida per una cooperativa agricola locale

Beni confiscati a Pignataro Maggiore, la grande occasione mancata – c’è chi è disposto a pagare per un’esperienza sui luoghi simbolo della famigerata “Svizzera dei Clan” – rilanciare la sfida per una cooperativa agricola locale

PIGNATARO M. – La mancata costituzione di una cooperativa agricola pignatarese (con il diretto impegno dell’Amministrazione comunale, che invece è rimasta sorda e inerte) sui beni confiscati alle cosche camorristico-mafiose, è una grande occasione mancata. Una proposta che andrà ripresa e rilanciata quando – se possibile – Pignataro Maggiore vivrà una stagione di speranza e si metterà mano ad iniziative per creare posti di lavoro per i disoccupati locali. Torniamo sull’argomento perché dal sito dell’associazione “Libera”, indirizzo Internet www.libera.it, apprendiamo che c’è chi è disposto a pagare per venire a visitare luoghi come Torre dell’Ortello (facendo un’esperienza straordinaria), uno dei siti simbolo del potere mafioso a livello nazionale e internazionale, nella famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”.

La tenuta detta dei “Cento Moggi” confiscata alla famiglia Nuvoletta (con i Lubrano di Pignataro Maggiore referenti della mafia in Campania), fattoria che in realtà sarebbe appartenuta al capo storico dei “corleonesi”, Luciano Liggio, è infatti nell’elenco delle destinazioni per i volontari mobilitati dall’associazione “Libera”. Con l’iniziativa “Estate Liberi” – spiegano gli organizzatori – “fino a novembre, ragazzi, studenti, giovani e adulti, gruppi da tutta Italia e dall’Europa potranno partecipare ad un’esperienza di impegno civile con i campi di volontariato sui terreni e beni che una volta appartenevano ai boss delle principali organizzazioni criminali”. Quanto si paga? “La quota è di 140 Euro a settimana. In alcuni casi, sia per il numero dei giorni superiore, per settimane tematiche o per campi in collaborazione con altre realtà (ARCI, Legambiente, Pax Christi, AIFO, ecc.), la quota può subire variazioni. Il contributo serve a garantire vitto e alloggio ed assicurazione ai volontari, le spese di trasporto dal luogo di residenza al campo e ritorno sono a carico del volontario. Nella quota è compresa la tessera di Libera con abbonamento alla versione in pdf della rivista Narcomafie”.

Maggiori informazioni potete trovarle al link http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9482. Vi è qualche imprecisione sulla esatta collocazione temporale dei fatti relativi alla storia della mafia sul nostro territorio, ma vi invitiamo comunque ad approfondire perché ci sono spunti per una riflessione sulle potenzialità dei beni confiscati, se utilizzati a fini sociali e con il contributo di un’Amministrazione comunale capace di far nascere una cooperativa agricola pignatarese. Appuntamento a quando, insomma, l’attuale sindaco Raimondo Cuccaro se ne sarà andato a casa; e con la speranza che non torni il suo predecessore Giorgio Magliocca (o qualche suo prestanome) sulla poltrona più importante di Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione comunale.

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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