SPARANISE – Questa mattina (10 settembre) si è svolta una nuova udienza del processo che vede tra gli imputati i responsabili del caseificio Cantile. Presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, è stato sentito il maresciallo del Noe di Caserta che condusse le indagini, su delega della Procura della Repubblica sammaritana. Il militare, interrogato dal pubblico ministero, ha ricordato le varie fasi dell’inchiesta e la risultanze investigative via via emerse. L’esame del sottufficiale continuerà nell’udienza di novembre, quando saranno le difese ad escutere il teste.
Il processo nasce dall’inchiesta che nel maggio del 2014 portò al sequestro del caseificio Cantile e all’iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione per delinquere, rivelazione di segreto d’ufficio continuato, frode nell’esercizio del commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, vendita di prodotti industriali con segni mendaci, commercio di sostanze alimentari nocive, falso ideologico, rimozione od omissione dolosa di cautele contro ìnfortuni sul lavoro, lesioni colpose conseguenti a infortuni sul lavoro, violazione di sigilli e smaltimento illecito di rifiuti.
Sotto la lente degli inquirenti finirono, tra gli altri, Guido Luigi Antonio e Pasquale Cantile, che secondo gli inquirenti sarebbero i promotori dell’associazione a delinquere che avrebbe reiterato negli anni diversi illeciti, con la complicità di alcuni dipendenti e collaboratori dell’azienda, nonché con la complicità e connivenza di veterinari dell’Asl.
Red. cro.