CASERTA – Il nuovo provvedimento della Prefettura di Caserta che ha deciso di confermare il commissariamento della Impresud srl e della Ecologia Iavazzi, ampliando le competenze dei commissari anche agli appalti o agli affidamenti degli Enti che avevano risolto il contratto con le due società, sta creando più di qualche dibattito soprattutto tra i peones della holding della famiglia Iavazzi. Questi ultimi, infatti, usano i due provvedimenti del Tar Campania, che ha sospeso (in attesa dell’udienza di merito del 16 dicembre) gli effetti dell’interdittiva antimafia prefettizia, per riabilitare mediaticamente il gruppo imprenditoriale dopo la “tempesta estiva” e mettere in discussione la bontà del provvedimento prefettizio.
In soccorso all’organo di governo locale, però, è arrivata già qualche settimana fa l’Autorità Nazionale Anti Corruzione. Lo scorso 24 agosto, infatti, la Prefettura di Terra di Lavoro aveva chiesto il parere del presidente dell’Anac, l’ex pm Raffaele Cantone, in merito al commissariamento. Nella risposta che l’ex magistrato ha inviato alla Prefettura (leggi la lettera del presidente dell’Anac e la comunicazione prefettizia in fondo alla pagina) viene legittimata la scelta di nominare dei commissari per le due aziende che si occupano della gestione dei rifiuti: “…la temporanea sospensione dell’efficacia, disposta limitatamente agli atti di risoluzione e di revoca degli affidamenti in corso, adottati da alcuni Comuni a seguito dei provvedimenti prefettizi interdittivi, lasciando inalterata la validità dell’informazione interdittiva antimafia, rappresenti un ulteriore e significativo elemento di sostegno, che giustifica e avvalora l’adozione delle misure di straordinaria e temporanea gestione delle due imprese, laddove lo stesso giudice amministrativo ha circoscritto espressamente l’accoglimento dell’istanza cautelare «in relazione alle prospettate ragioni di gravità ed urgenza, tenuto anche conto dell’interesse pubblico all’espletamento del servizio di conferimento e raccolta rifiuti senza soluzioni di continuità».
Scelta che, invece, non viene adottata per un’altra società del gruppo, la Iavazzi Ambiente scarl (la stessa che ha ottenuto un finanziamento da 17 milioni di euro per la costruzione di una centrale a biomasse nell’area ex Pozzi di Calvi Risorta), nonostante sia stata anch’essa colpita da provvedimento interdittivo. Il motivo lo spiega Cantone nella sua lettera: “Non si ritiene, invece, che possa rientrare nell’ambito di applicazione delle citate misure straordinarie la società consortile Iavazzi Ambiente a.r.l., la quale – seppure anch’essa raggiunta da provvedimento interdittivo antimafia – non risulta affidataria di alcuna commessa pubblica”. Insomma, sul commissariamento della Impresud srl e della Ecologia Iavazzi, sia la Prefettura che l’Anac sono d’accordo. Ora bisogna capire se è stato (o sarà) adottato qualche provvedimento in merito all’assegnazione del finanziamento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico alla società consortile che vorrebbe edificare un ecomostro sulla già disastrata zona industriale calena.
Red. Cro.
Ecco il parere dell’Anac sul commissariamento, la comunicazione della Prefettura di Caserta e la lettera che riporta la situazione della Iavazzi Ambiente scarl: