AGRO CALENO – Per molti non sarà una sorpresa ma una conferma: molte delle slot machine installate in locali commerciali dell’Agro caleno appartenevano a società riconducibili al clan dei Casalesi. Questo è quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare che ieri (15 settembre) ha coinvolto 44 tra esponenti e fiancheggiatori della fazione camorristica Schiavone-Russo. Tra le attività illegali della cosca casertana, infatti, c’erano anche la gestione delle macchinette, precisamente 931 che nel breve giro di tre anni la famiglia Russo è riuscita a piazzare in 253 esercizi di ben 54 comuni della Provincia di Caserta, tra i quali ci sono Bellona, Calvi Risorta, Pastorano, Pignataro Maggiore e Vitulazio.
La metamorfosi in questo campo, spiegano gli inquirenti, avviene dopo il 2009, quando Francesco Grasso, Renato Grasso e Mario Iovine, che fino a quel momento avevano monopolizzato il settore, vengono arrestati. In quell’anno, infatti, dopo il sequestro e l’affidamento in Amministrazione Giudiziaria della società dei Grasso, il clan inizia a sostituire ( in taluni casi ad affiancare ) le apparecchiature della “King Slot” con apparecchiature di altri noleggiatori direttamente o indirettamente controllati dallo stesso clan.
Red. cro.