PASTORANO – “Pastorano è un paese fermo agli anni ’70 dalla rotatoria alla montagna, e attivissimo dalla rotatoria alle estreme propaggini del territorio nella zona Asi”. Questo è quanto ammetteva un politico locale qualche settimana fa, sostenendo un dato non facilmente oppugnabile: il piccolo comune dell’Agro caleno è diviso in due parti che procedono a due diverse velocità. Da una parte il centro urbano che si trascina stancamente, e dall’altra la zona commerciale e quella industriale che si muovono velocemente. Oltre quella rotatoria, infatti, ci sono interessi grossissimi in ballo che, molto spesso, gli stessi cittadini pastoranesi stentano a comprendere.
L’architetto Antonio Del Monaco e il suo collega Romano Bernasconi, rispettivamente commissario ad Acta e redattore del Puc, lo avranno capito benissimo, soprattutto quando si sono visti arrivare sul tavolo qualcosa come ottantuno osservazioni al documento urbanistico. Una quantità di rilievi frutto – probabilmente – di uno spiccato senso civico (anche se non c’è da crederci molto), della voglia irrefrenabile voglia di dotarsi di uno strumento per regolare gli insediamenti sul territorio (visto che quello elaborato qualche anno fa fu incredibilmente bocciato quando era in dirittura d’arrivo), oppure – ipotesi più verosimile – del tentativo di ognuno di tutelare il proprio “particulare”.
Molte osservazioni, non a caso, arrivano da professionisti, imprenditori, dirigenti comunali e perfino dalla Chiesa. Addirittura l’Istituto diocesano per il sostentamento del clero della diocesi di Teano-Calvi è intervenuta con una nota finalizzata a integrare il documento urbanistico. Chi ha contezza di quanti beni sono stati venduti dal clero nell’Agro caleno negli ultimi anni, certo non se ne sorprenderà.
Sul fronte imprenditoriale, invece, ci sono i rilievi presentati dai “colossi” di Carlo Catone (Catone S.p.A. e Catone Logistica S.p.A) e di Pietro Ragozzino (Multicedi S.r.l), ma anche da imprenditori della zona come Alberto Di Nardi (DHI Holdig Industriale), Raimondo Friozzi e Nicola Cerrone, oltre alla schiera di legali rappresentanti di aziende non sempre note ai più: PRE. MER. S.r.l., Kopron Mediterraneo S.r.l., Infinity generale S.r.l., Vitruvio Firmitas S.r.l., Catras S.r.l., Venus S.r.l., TECFI S.p.A., Logistica Amex S.r.l., Pastificio Di Martino S.p.A., Eredi Saverio Sagliocco S.r.l., Agribiotec S.r.l., FE.GI.RI.MA. S.r.l., ecc. A queste si uniscono anche le attività di famiglia del sindaco di Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro.
Nella lunga lista, invece, mancano le osservazioni della minoranza (il commissario le ha scartate perché sarebbero arrivate in ritardo), mentre ci sono quelle del responsabile dell’aria finanziaria del Comune, la dottoressa Marilisa Teresa Lizzi.
Tutti i rilievi sono stati valutati dal tecnico incaricato e quelli accettati dovrebbero andare a integrare il Puc.
Red.