VITULAZIO – Un linguaggio caustico e, per la sua semplicità, immediato. In una sola parola: comunicativo. Già, perché Merò, alter ego musicale del giovane e bravo cantautore vitulatino Antimo Merolillo, in “Facebook In”, singolo che lancia il disco totalmente autoprodotto “Ciò che resta è la musica”, esprime attraverso le sue note affilate come unghie non più la frenesia che si raccontava nel secolo scorso, ma al contrario la pigrizia di una generazione annichilita dal perenne trastullarsi sulle piattaforme web, dove crede di trovare la propria affermazione sociale. Ci si illude di conquistare il mondo a suon di clic e “mipiace” dati e ricevuti. Facile e veloce, basta essere in voga e di bella presenza. Niente di più triste e illusorio.
“A. A. A. cercasi analfabookiano per svolgere nessun lavoro” è infatti l’ironica denuncia della dimensione sospesa di facebook effimera e superficiale che cannibalizza la sostanza, celebra l’apparenza e appiattisce le menti. “Facebook in” (di cui è appena stato presentato il video sponsorizzato dal Nero #14 concept Bar di Bellona) è una canzone che parla dell’alienazione dovuta ai social network e di come spesso si smette di vivere realmente per cominciare a vivere nella realtà virtuale, queste le parole di Merò, che per la realizzazione del disco indie rock con contaminazioni folk (in vendita su iTunes) colleziona testi partoriti nell’arco di tre anni, avvalendosi nel tempo della collaborazione di altri musicisti come Pino De Rosa e Giovanni Aiezza e, successivamente, del batterista Pietro Pasquariello e il bassista Giuseppe Cafaro.
Riferimenti utili:
“Facebook in” feat. Mr Meni https://www.youtube.com/watch?v=afKY0-QK73k
Pagina facebook Merò https://www.facebook.com/meromusica?ref=ts&fref=ts
Giuliana Sabatiello