I Padroni di Sabbia fa paura alle associazioni: niente presentazione a Villaggio Coppola

I Padroni di Sabbia fa paura alle associazioni: niente presentazione a Villaggio Coppola

CASTELVOLTURNO – Sta diventando un caso nazionale, quello del libro di Salvatore Minieri, “I Padroni di Sabbia, Villaggio Coppola storia di un abbandono”, testo che è stato presentato in tutta Italia, ma non nel villaggio turistico abusivo del quale racconta la genesi, attraverso la narrazione delle oscure vicende della famiglia dei costruttori Coppola.

Il libro del giornalista, pubblicato nel novembre 2014 dalla Spring Edizioni di Caserta, è stato portato in tutto il territorio nazionale con grande successo di critica e vendite, arrivando persino ad essere presentato in alcune università italiane come base per lo studio della cementificazione abusiva del litorale casertano e di tutti i casi di abusivismo edilizio sui suoli demaniali. Una sorta di testimonianza contro ogni aggressione ambientale che ha attratto centinaia di persone ad ogni presentazione.

Ovunque, ma non a Villaggio Coppola, nel cuore di Castel Volturno. Proprio l’area interessata alla distruzione dell’ecosistema ad opera della holding edile di Vincenzo e Cristoforo Coppola, i due fratelli che, tra il 1965 e il 1978, gettarono senza avere autorizzazioni edilizie un milione e mezzo di metri cubi di cemento su spiagge che erano di tutti, sembra essere costellata da associazioni poco inclini a far conoscere, attraverso il testo di Salvatore Minieri, dati ed elementi sulla famiglia Coppola. Il cinque luglio scorso, l’associazione culturale Res, si era segnalata come unico sodalizio capace di portare la presentazione de “I Padroni di Sabbia”, direttamente a Bagnara, una delle spiagge colpite dalla devastazione territoriale descritta nel libro di Minieri. In quella occasione, la partecipazione del pubblico era stata così massiccia da far durare l’evento due ore in più, rispetto a quanto previsto dagli organizzatori.

Da quel momento, sul libro di Salvatore Minieri è sceso un silenzio di piombo e le associazioni che sono di stanza proprio a Villaggio Coppola, insieme ad alcuni professionisti da sempre dichiaratisi paladini dell’anticoppolismo, si sono dispersi nelle acque agitate di Castel Volturno, evitando di organizzare le presentazioni del testo proprio nel territorio dei Coppola. Un segnale inquietante che fa capire quanto sia strana la presenza di alcuni presidi di legalità in quella zona così delicata, visto che alcune associazioni, vicine alle organizzazioni anticamorra, sono state quelle più veloci a dileguarsi quando si è trattato di presentare “I Padroni di Sabbia” proprio nel villaggio dove non esiste più la sabbia per colpa della cementificazione abusiva dei Coppola.

Un dato che, oltre ad essere preoccupante, sembra simboleggiare appieno la sintomatologia dei “silenzi” nei territori casertani, dove vige l’egemonia di qualche gruppo, sia esso criminale, politico, imprenditoriale.

All’autore, per le sue inchieste su ambiente e camorra, sono stati assegnati il Premio Nazionale “Olmo” per il giornalismo d’inchiesta nel 2014 e il Premio Nazionale Legalità lo scorso mese.

C.S.

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