“Davide Maria Quarracino, diciannovenne alla sua prima pubblicazione in volume. Frangiflutti è una piccola opera compatta, ritmata da un respiro regolare che lega i frammenti poetici, alternati a momenti di prosa, senza cedimenti e con la riconoscibilità di una voce poetica matura. Se nei brani di prosa il registro è più classicheggiante, non senza qualche ingenuità e una rotondità dell’eloquio che contrasta con l’asciuttezza dei testi in versi, è nelle poesie brevi che l’autore dà il meglio di sé. Qui il lavoro sulla scrittura, il limare la forma alla ricerca di una (apparente) semplicità generano esiti di notevole efficacia. Quarracino sembra padroneggiare gli strumenti che gli consentono di ottenere effetti talvolta spiazzanti, in una voluta ambiguità che tiene alta l’attenzione del lettore.”
Così scrive Luisa Pianzola nella prefazione al libro di Davide Maria Quarracino, Frangiflutti (LietoColle), sottolineando, appunto, la straordinaria maturità poetica di questo giovane autore.
Il resto è lavoro dello sguardo, intermittenza del cuore, forza di suggestione carichi di significato e sintesi felice …
“Durante i mattini senza mattina/ sembra sorgere l’ultimo di ogni sole./ Noi stiamo dopo che smette di piovere/ dove l’acqua rimane a cantarci dentro./ Non qui, non lì, noi viviamo nel mezzo.”
Vivere nel giusto mezzo è una prerogativa dei saggi. Alla fine, però, non è scritto da nessuna parte che un giovane di vent’anni non possa essere attratto dalla saggezza. Quarracino, in fondo, ci dimostra proprio questo: non esiste un’età per cominciare ad affrontare seriamente il mistero della vita. Ogni età è quella giusta per cercare di capire quello che nessuno ancora è riuscito a capire fino in fondo.
Davide Maria Quarracino è sicuramente un poeta da seguire con attenzione.
LietoColle
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