PIGNATARO M. – Si appresta a vivere nuovi momenti di tensione lo scontro tra l’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore, guidata dal sindaco Raimondo Cuccaro, e il Consigliere comunale di opposizione, Cesare Cuccaro. La società Pignataro Carni & C. sas e i fratelli Giovanni, Antonio ed Eliseo Cuccaro, con atti separati, hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale della Campania contro l’ordinanza numero 46 del 12.08.2015, con la quale l’Ufficio tecnico comunale aveva annullato la concessione in sanatoria presentata il 7 febbraio 2014 e aveva ordinato la demolizione delle opere abusive dell’azienda zootecnica (leggi qui). Il Comune, ovviamente, si costituirà in giudizio per far valere i propri interessi. Su proposta del responsabile dell’Utc, l’ingegnere Antonio Manzella, infatti, la Giunta comunale – con delibera numero 71 del 29 ottobre scorso – ha già nominato l’avvocato Luigi Adinolifi.
Come precedentemente ricordato, la vicenda ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica per i risvolti politici che presenta. Sia i proprietari del terreno che i responsabili della società sono tutti parenti del Consigliere comunale Cuccaro, ex assessore e attuale oppositore della maggioranza.
La vicenda edilizia prende le mosse il 23 marzo scorso, quando la Polizia Locale pignatarese appurò che nell’area della cava vi era una azienda zootecnica che l’anno prima aveva richiesto la concessione in sanatoria. A seguito dei rilievi effettuati dai “caschi bianchi”, il capo dell’Ufficio tecnico avviò il procedimento di revoca della concessione richiesta, respingendo anche le successive osservazioni presentate dai responsabili della società, considerate “prive di riscontro oggettivo oltre che infondate nel merito”. Per tutti questi motivi, da Palazzo Scorpio ordinarono l’annullamento in autotutela della concessione in sanatoria e la demolizione delle opere considerate abusive. La cosa sarebbe passata inosservata se non fosse emerso un particolare: tra i soci della Pignataro Carni & C., oltre alle signore Teresa Parente (socio accomandatario) e Teresa Zona (socio accomandante), vi era anche Cesare Cuccaro (leggi qui) che, in quelle settimane, stava raccogliendo le firme per presentare una mozione di sfiducia contro l’altro Cuccaro (il sindaco Raimondo) e la sua maggioranza. Adesso c’è da scommetterci che le vicende giudiziarie e quelle politiche si intrecceranno costantemente nei prossimi mesi.
Red. Cro.