VITULAZIO – Si conclude dopo più di quattro anni la lunga vertenza tra l’ex comandante della polizia municipale, Giovanni Di Lillo, e il Comune di Vitulazio. L’ex capo dei “Caschi bianchi”, dipendente dell’Ente dal 1973 e responsabile del settore della polizia locale dal 2000, era una sorta di istituzione in via Lagnese quando nel 2011 l’allora sindaco Achille Cuccari non gli rinnovò l’incarico, preferendogli l’istruttore capo del Comune di Mondragone, Antonio Parisi. A quel punto Di Lillo si rivolse alla sezione lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, chiamando in causa Antonio Parisi e i Comuni di Vitulazio e Mondragone, chiedendo l’annullamento degli atti relativi alla nomina del suo successore, oltre a 2000 euro di indennità di posizione; 2000 euro per danni psicofisici, morali e biologici; e la ricostruzione della posizione giuridica, pensionistica e previdenziale.
Nell’udienza del 21 ottobre scorso, il giudice Gaudiano ha rigettato la richiesta dell’ex capo della Polizia locale affermando che Di Lillo non sarebbe stato esautorato – come sosteneva il diretto interessato – perché la sua nomina a tempo determinato non è stata interrotta ma si è esaurita e non è stata rinnovata. La nomina del suo successore, inoltre, sarebbe arrivata a distanza di qualche mese. Questa circostanza avrebbe portato il giudice a non collegare la mancata conferma di Di Lillo con la nomina di Parisi, emettendo sentenza sfavorevole nei confronti del primo.
La sentenza mette fine alla coda polemica nata all’indomani della scelta di Cuccari, il quale aveva preferito affidarsi all’istruttore capo proveniente da Mondragone, piuttosto che puntare sul veterano funzionario vitulatino. Nel frattempo va detto che, per una sorta di legge del “contrappasso”, la stessa sorte è toccata a Parisi, il quale ha dovuto abbandonare il ruolo di responsabile del servizio di polizia municipale all’indomani dell’elezione (l’ennesima) del sindaco Luigi Romano, opposto nell’ultima tornata elettorale proprio all’ex primo cittadino Cuccari.
Red. Cro.