CALVI R. – L’ex vicesindaco di Calvi Risorta, Nicola Cipro, replica alla nota del sindaco Giovanni Marrocco sulla questione riguardante gli appalti:
Precisiamo subito che, se è pur vera la dichiarazione sindacale asserente il fatto che il sottoscritto abbia male interpretato la nota dell’ing. Ferriello, è altrettanto vero che la essa stessa sia non poco chiara e confusa.
D’altra parte, lo stesso tecnico nello svolgimento delle proprie mansioni, non di rado commette errori che, se pur dovuti evidentemente ad errati copia-incolla , rendono di difficile interpretazione quello che dice.
Solo per fare qualche esempio, nel bando dei servizi per l’igiene urbana, dove si parla di Calvi Risorta, tutto ad un tratto recita: “…15 km. calcolati secondo il percorso più breve dal centro del Comune di Marano, intendendo per questo l’attuale sede di Corso Umberto…”
In questo caso, pur comprendendo il lapsus, ci rimane il dubbio se, nel caso di Calvi Risorta, la misura chilometrica sia adeguata alle necessità cittadine oppure sproporzionata visto che si fa riferimento ad un comune dieci volte più grande, senza parlare del fatto che i mezzi, come scritto su un documento pubblico come il bando, debbono partire da Marano.
Stessa cosa accade per il progetto della depurazione, dove si parla di Calvi Risorta ed appaiono improvvisamente altri comuni come Curti, Santa Maria Capua Vetere, S. Prisco e Caivano.
Copia-incolla andati a male, ma ciò non toglie che riesce difficile decifrare quanto scritto dai altri tecnici, pur ammettendo la mia limitatezza.
Entrando nel merito della zona P.I.P. il tecnico ha risposto, con precisione stavolta, al 2° punto (“se nel progetto è previsto il passaggio dei proprietari terrieri retrostanti”), che no, non è stata prevista alcuna servitù di passaggio.
Però, ciò a cui il tecnico non ha risposto con la stessa precisione, è sul fatto che attualmente la zona P.I.P. non è stata ancora accatastata e non risulta alcun atto di proprietà a favore del comune, se non l’acquisizione del solo diritto di livellario, rimanendo la proprietà in testa all’Istituto del Sostentamento del Clero. Cosa che rende impossibile adempiere alla formalizzazione di compromessi di vendita già stipulati e mai concretizzati.
Questo è ampiamente documentabile presso l’ufficio tecnico stesso e quello finanziario, dove alcuni hanno richiesto la restituzione della caparra, in quanto impossibilitati a concretizzare l’atto.
Non è mia intenzione entrare in polemica col tecnico, impossibilitato, a suo dire, di ricostruire 15 anni di attività amministrativa. Forse ha dimenticato che ha già lavorato nella zona P.I.P. dal 2004 al 2006.
Voglio infine precisare al sindaco Marrocco che lo scrivente non ha alcun interesse ad attaccare la maggioranza e che tale indagine scaturisce unicamente dal suo mandato, espresso con quel famoso “si fa ordine”.
Quanto poi all’affermazione alquanto avventata dell’articolista sui “fischi per fiaschi”, invito il sindaco a prendere atto della verità di quanto sopra dichiarato.
In mancanza può tranquillamente procedere a denunciarmi per diffamazione o divulgazione di notizie false.
Nicola Cipro