PASTORANO – Spieghiamo una cosa molto semplice ma che non sembra essere chiara: il presidente del Consiglio comunale di Pastorano, Massimo Di Nuzzo, ha abbandonato il gruppo di maggioranza – “Pastorano Bene Comune” – di cui fanno parte il sindaco Giovanni Diana e i Consiglieri comunali Nicola Taddeo, Vincenzo Russo e Monica Morra. L’idea secondo la quale Di Nuzzo avrebbe voluto soltanto allontanarsi da Russo è un controsenso, visto che il vicesindaco – a sentire fonti ben informate – è già con un piede fuori e starebbe aspettando l’approvazione del Puc per dire addio alla maggioranza. Evidentemente le frizioni del presidente dell’assise – che viene dato in procinto di un apparentamento con l’ex assessore Vincenzo Capezzuto – non erano frutto di dissapori soltanto con il vicesindaco.
Chiarito questo aspetto, bisogna fare i complimenti a Di Nuzzo: la sua lettera sembra il copione recitato da Crozza quando imita Diego Della Valle, parla per venti minuti senza aver detto niente. Così il presidente del Consiglio comunale, con un modus operandi di democristana memoria, si è dimesso senza spiegarne concretamente le ragioni, conserva la sua carica e si astiene dal votare contro l’assestamento di bilancio, pur avendo appena dichiarato di tutto contro il progetto politico della maggioranza.
Arrivando al merito di quanto scritto nella lettera di dimissioni, bisognerebbe chiedere a Di Nuzzo quando si è destato da questo brutto sogno, giacché per tre anni non ha mai manifestato concretamente il suo disgusto per una politica “che si fa nelle case private”. Quando sono scoppiate questioni come il caso Caturano, le incongruenze sulla gestione finanziaria dell’Ente, l’avvicendamento Coppola – Lizzi, il problema Impresud e le polemiche riguardanti il Puc, l’ex delfino di Diana veniva sistematicamente rapito dai marziani e catapultato sul pianeta Terra in occasione delle sedute consiliari? Forse per questo non vengono nemmeno accennate nella lettera di dimissioni?
Se il buon Di Nuzzo vorrà effettivamente superare i “singoli egoismi” dovrà cominciare a vuotare il sacco e dire ai cittadini quali sarebbero le ragioni che hanno reso il presente “penoso”. Poiché non siamo al cospetto di politici della levatura di De Gasperi, Pertini e Togliatti, è del tutto pretestuoso dire che il punto è tutto politico, si tratta di una scusa utile a defilarsi e restare nella partita, ma che certo non può convincere chi vede troppe stranezze muoversi alle spalle del proscenio politico-amministrativo pastoranese.