Giorgio Vito tra un assaggio di “pizza figliata” e un brindisi annuncia la candidatura a sindaco, scoppia la guerra nella maggioranza. Gaetano Fucile spara a zero e lancia un ultimatum al suo ex nemico Raimondo Cuccaro

Giorgio Vito tra un assaggio di “pizza figliata” e un brindisi annuncia la candidatura a sindaco, scoppia la guerra nella maggioranza. Gaetano Fucile spara a zero e lancia un ultimatum al suo ex nemico Raimondo Cuccaro

PIGNATARO M. – “Mi candido a sindaco”: l’annuncio dell’attuale assessore Giorgio Vito, votatissimo consigliere comunale di Pignataro Maggiore, ha fatto scoppiare la guerra nella maggioranza che governa Palazzo Scorpio, dove sono cominciate finanche a circolare le voci di una sua imminente defenestrazione. Un siluramento che sarebbe, politicamente parlando, addirittura sanguinoso perché il sindaco Raimondo Cuccaro (Pd) è il consuocero del “ribelle “ Giorgio Vito. Ma ribellione rispetto a chi e a che cosa? Semplice: il consigliere comunale ingegnere Gaetano Fucile (Forza Italia), ex candidato a sindaco, dopo essere passato in maggioranza e aver salvato le poltrone della squadra cuccariana, ritiene di aver in mano una promessa, un accordo politico secondo il quale il prossimo candidato a primo cittadino dovrebbe essere proprio lui. Un accordo che salterebbe se Giorgio Vito, per ipotesi, raccogliesse qualche consenso tra gli esponenti della maggioranza in carica.

Inutile dire che Gaetano Fucile è arrabbiatissimo e afferma senza mezzi termini nei capannelli di Piazza Umberto I  – pur senza diffondere comunicati ufficiali – che, a suo giudizio, la candidatura a sindaco di Giorgio Vito non è una cosa seria e che l’assessore è solo un “guastatore mazzuoccoliano”, cioè la quinta colonna di un altro aspirante sindaco, l’avvocato Piergiorgio Mazzuoccolo, capogruppo di opposizione e amico personale dell’assessore “ribelle”. Giorgio Vito – sempre a giudizio di Gaetano Fucile, che spara a zero – starebbe insomma tentando di sabotare la “terza lista”, quella che dovrebbe sostenere la candidatura a sindaco dell’ex oppositore passato in maggioranza. “Terza lista” perché le prime due che hanno già manifestato la loro intenzione di scendere in campo sono quelle guidate rispettivamente da Piergiorgio Mazzuoccolo e dall’ex sindaco Giorgio Magliocca (ex An. Ex Pdl, ex Fratelli d’Italia).

Dal canto suo Giorgio Vito non replica alle accuse di Gaetano Fucile e sembra già essere impegnato nella campagna elettorale, come ha fatto nella serata del 5 dicembre 2015 alla terza edizione della sagra del dolce tipico locale denominata “Pizza figliata al borgo”, in località Partignano, organizzata dal  Comitato festeggiamenti “San Vito Martire e Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù”, svoltasi con successo grazie anche alla partecipazione degli “Arianova”, uno straordinario gruppo di musica popolare pignatarese che ovviamente non c’entra nulla con lo scontro nel quale se le stanno suonando di santa ragione Giorgio Vito e Gaetano Fucile.

La foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo ritrae Giorgio Vito che governa il fuoco del forno per cuocere la pizza figliata, gustosissima prelibatezza innaffiata di buon vino rosso di produzione propria offerto generosamente dall’assessore al Comitato festeggiamenti. Alla manifestazione si sono fatti vedere pure gli altri aspiranti sindaci: Piergiorgio Mazzuoccolo (e il suo ascoltatissimo consigliere politico, professor Pasquale De Lucia), Giorgio Magliocca (insieme con l’ex segretario Ds Robert Panagrosso, neo-magliocchiano) e, più tardi, Gaetano Fucile. Presenti, altresì (ognuno per conto suo, i due si detestano pesantemente), Raimondo Cuccaro e il sindacalista della Cgil Giorgio Borrelli, quest’ultimo ancora convinto – forse a torto – di poter scovare nella realtà pignatarese un candidato a sindaco “di sinistra” per le amministrative del 2016. Nel corso della serata, politicamente più attivo degli altri uno scatenatissimo Giorgio Vito, che ha illustrato, tra un assaggio di “pizza figliata” e un brindisi, ai giornalisti presenti le sue prime idee per la prossima Amministrazione comunale. “Il governo cittadino – ha detto tra l’altro l’assessore ‘ribelle’ – deve avere molta attenzione per manifestazioni come queste, privilegiare quello che unisce non quello che divide, rilanciare la cultura e le tradizioni popolari. In merito, tra le prime cose che farà la mia Amministrazione ci sarà quella di far ritornare nella centralissima piazza Umberto I la bellissima rassegna di musica popolare organizzata dagli ‘Arianova’, che sono stimati a livello nazionale. Noi amministratori comunali abbiamo il dovere di valorizzare le nostre eccellenze, al di là delle appartenenze politiche e delle diverse sensibilità culturali”.

Ora i riflettori sono puntati sulla ipotizzata defenestrazione di Giorgio Vito, cacciata che aprirebbe scenari imprevedibili nel mondo politico locale. Diciamo con chiarezza però che noi non crediamo a una simile eventualità perché chi chiede la testa di Giorgio Vito – come si è detto Gaetano Fucile, che avrebbe lanciato un ultimatum in tal senso – non è più determinante con il proprio voto per la sopravvivenza della maggioranza guidata da Raimondo Cuccaro. Comunque, se Gaetano Fucile riuscisse davvero ad ottenere il siluramento di Giorgio Vito, troverebbe conferma la voce messa in giro dai buontemponi di piazza Umberto I secondo i quali adesso il vero sindaco, quello che comanda (e comanda a bacchetta) a Palazzo Scorpio, non sarebbe più Raimondo Cuccaro bensì l’ex oppositore passato in maggioranza. E tutti, nel caso, vorrebbero capire il mistero glorioso di come un consigliere comunale di opposizione – ora neanche più determinante con il proprio unico voto – sia riuscito a mettere sotto schiaffo l’arcigno sindaco Raimondo Cuccaro che un tempo, ampiamente ricambiato, odiava Gaetano Fucile.

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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