CALVI R. – L’editore di www.calvirisortanews.it Vito Taffuri, è stato vittima di una vile aggressione verbale da parte di un soggetto noto alle Forze dell’Ordine, finito negli scorsi anni in un paio di scandali giudiziari, tra i più clamorosi della storia casertana. L’editore del nostro sito ha, purtroppo, incrociato il soggetto in un locale pubblico di Calvi Risorta. Alla vista di Taffuri, il personaggio ha rivolto allo stesso parole che non lasciano spazio alle interpretazioni: “Sei un uomo di merda, tu e il tuo giornale, siete merda”. La temperanza e la civiltà che contraddistinguono Vito Taffuri hanno impedito che ne scaturisse una volgarissima discussione che, statene pur certi, non avrebbe avuto toni gradevoli. Alle offese, Vito Taffuri ha risposto con l’intelligenza e l’educazione: solo un sorriso e un’alzata di spalle. Ma la minaccia è di quelle gravissime ed è il chiaro sintomo della “sofferenza” patita dai gruppi di potere locali, quando l’agguerrito sito di Taffuri pubblica inchieste sugli affari poco chiari della città di Calvi Risorta. Il minacciatore ha scelto il momento meno adatto per minacciare Taffuri (ammesso che esista un momento adatto per minacciare chi fa cronaca e combatte il malaffare). L’editore del nostro giornale, infatti, è ormai balzato agli onori delle cronache nazionali per il suo costante impegno civile. Vito Taffuri è l’anima del prestigiosissimo “Premio Nazionale Legalità e Sicurezza Pubblica in Campania”, è l’editore di un giornale che non si è mai piegato ai desiderata del potere e della politica d’accatto e, negli ultimi mesi, si sta affermando come organizzatore di importanti e riusciti eventi culturali che hanno come sfondo sempre l’amore per la giustizia e l’onestà. Vito Taffuri, non lo diciamo per partito preso, è una persona seria e perbene. E’ un uomo che ha sempre adoperato il sorriso sereno e amichevole contro ogni prevaricazione violenta e vigliacca. Lo ha fatto anche questa volta, confermando le sue doti di ragazzo equilibrato e di grande serietà personale. Ci dispiace per il malcapitato e volgare aggressore che, da quanto ricostruito in queste ore, sembra essere un personaggio visto spesso nelle stanze comunali. Una cosa e certa, scene che non si vedono nemmeno nel film “I Guappi” di Pasquale Squitieri. Quelli erano personaggi che facevano tremare Napoli con un colpo di tosse. Quello caleno, invece, la tosse l’ha fatta venire a noi. Sì, ma per le risate che ha provocato. “Siamo abituati a scrivere di boss e camorristi del calibro di Setola, Bardellino, Zagaria – ha detto Vito Taffuri – figuriamoci se posso aver paura davanti agli insulti sconnessi di questo patetico soggetto, manovratore di affari pieni di nulla”.
C.S.