Davvero si tratta di “semplici” danneggiamenti opera di balordi? A nostro avviso le forze dell’ordine e la magistratura non devono trascurare alcuna pista, a cominciare da quella della camorra – nella “Svizzera dei clan” tira una pessima aria: i raid potrebbero essere avvertimenti del racket ai danni di commercianti e imprenditori

Davvero si tratta di “semplici” danneggiamenti opera di balordi? A nostro avviso le forze dell’ordine e la magistratura non devono trascurare alcuna pista, a cominciare da quella della camorra – nella “Svizzera dei clan” tira una pessima aria: i raid potrebbero essere avvertimenti del racket ai danni di commercianti e imprenditori

PIGNATARO M. – In questi giorni si parla molto di vandalismo, vandali, atti vandalici – a seguito del pesante danneggiamento di numerose autovetture -, ma non si fa riferimento alla camorra che potrebbe essere la vera organizzatrice dei raid che stanno gettando nello sconcerto e nella paura Pignataro Maggiore, famigerata città conosciuta quale “Svizzera dei clan”. È ovvio che bisogna indagare in tutte le direzioni (“semplici” vandali compresi), ma a nostro avviso gli inquirenti non devono trascurare la pista principale, quella appunto delle cosche camorristico-mafiose. Non è assolutamente da escludere che i clan possano camuffare sotto le mentite spoglie di imprese di balordi quelle che, invece, potrebbero essere avvertimenti all’indirizzo di commercianti e imprenditori per costringerli a pagare il “pizzo” o preparare il terreno per prossime visite finalizzate a richieste estorsive. Il racket, del resto, è abituato a presentarsi con la maschera, una volta quella della presunta “protezione”, un’altra – come potrebbe essere in questo caso – quella del “vandalismo” di strada.

È nostra opinione che in una certa zona di Pignataro Maggiore potrebbero essere state colpite numerose autovetture solo per travestirsi da vandali, ma con lo scopo di danneggiare una singola autovettura – per esempio appartenente a un commerciante del posto – per lanciare un messaggio minaccioso alla vittima della richiesta estorsiva. Crediamo che siano state presentate varie denunce da parte dei proprietari di autovetture danneggiate e sarebbe interessante sapere se tra di loro vi è anche il titolare di qualche attività economica. In più l’attività investigativa dovrebbe accertare se qualche commerciante, pur avendo subito il danneggiamento dell’autovettura, ha per ipotesi omesso di presentare denuncia, cosa che a nostro giudizio sarebbe altamente sintomatica di una situazione di soggezione ai clan, di minaccia e pertanto di attività estorsiva in atto.

Lanciamo un forte appello affinché ognuno faccia la propria parte, dalle forze dell’ordine alla magistratura, dalle forze politiche ai cittadini, invitando questi ultimi a denunciare quanto è a loro conoscenza. Naturalmente per forze dell’ordine e magistratura il nostro invito non serve, non stanno di certo aspettando il nostro articolo per mettersi in movimento alla ricerca dei responsabili. Invito inutile pure per le forze politiche che stanno pensando a come fare qualche affare con i camorristi nell’area industriale o con il Puc (Piano urbanistico comunale), non a dare un contributo per vederli in galera. È il nostro, un appello rivolto a quei cittadini che vogliono eventualmente dimostrare di saper stare con la schiena dritta contro i camorristi e ogni forma di delinquenza, di sopraffazione e di violenza. Tira una pessima aria nella “Svizzera dei clan”.

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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