PIGNATARO MAGGIORE – I buontemponi di piazza Umberto I, a Pignataro Maggiore, si stanno divertendo un mondo a spese dell’Amministrazione cittadina per l’incredibile vicenda del “Piano comunale di Protezione civile” scopiazzato e farcito pure di altre “perle”. Come sanno i nostri pochi ma affezionati lettori, al caso abbiamo dedicato già due articoli pubblicati nelle date del 29 dicembre 2015 e del 3 gennaio 2016, rispettivamente con i titoli:
Ora dobbiamo tornare sulla vicenda con un altro aggiornamento, stavolta in merito alla modulistica allegata al “Piano comunale di Protezione civile”, documentazione che pubblichiamo in coda a questo nuovo articolo. A pagina 6 i nostri affezionati lettori troveranno il fac-simile di un’ordinanza di demolizione a firma del sindaco, naturalmente preparata per quello di Pignataro Maggiore, con l’avvertenza che “contro la presente ordinanza” si può fare tra l’altro “ricorso al Tar delle Marche”. Ma come, Pignataro Maggiore non è più in Campania? L’eventuale ricorso al Tribunale amministrativo regionale non deve essere depositato alla sede di Napoli? I buontemponi – scherzando – dicono che “il sindaco Raimondo Cuccaro, una volta rasa al suolo l’intera Pignataro Maggiore, vorrebbe demolire pure il resto d’Italia, a cominciare (non si sa perché) proprio dalle sfortunate Marche”. Beffarda sortita dei buontemponi a parte, il riferimento alle Marche significa che anche la modulistica del “Piano comunale di Protezione civile” è stata ripresa di sana pianta da qualche altra fonte non citata. L’ennesima scopiazzatura insomma, senza neppure cancellare il riferimento al Tar delle Marche mettendoci quello giusto del Tar della Campania. Scopiazzature lautamente pagate con i soldi dei cittadini pignataresi.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it