Omicidio Barlone, chiesti tre ergastoli per altrettanti partenopei, ritenuti esecutori materiali del delitto

Omicidio Barlone, chiesti tre ergastoli per altrettanti partenopei, ritenuti esecutori materiali del delitto

TORRE DEL GRECO – Si tornerà in aula l’11 febbraio prossimo in quanto al procedimento giudiziario che, per l’omicidio dell’ex diacono di Monte San Biagio, Patrizio Faustino Barlone(da informazioni rimediate negli schedari in uso al competente ramo delle Forze dell’Ordine, pare avesse diversi problemi legati all’usura e che, proprio per questa ragione, gli sia stato revocato il mandato per Diaconia), vede alla sbarra, davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Latina, Dottoressa Maria Laura Campoli, Vincenza e Salvatore Avola, rispettivamente d 36 e 43 anni, di Torre del Greco, il loro compaesano Carmine Merasco, 49enne, nonché  il 53enne Aldo Quadrino, di Fondi, il 56enne Antonio Imperato, di Ercolano, e il 50enne napoletano Salvatore Scarallo. Nel corso dell’ultima udienza del processo, che si svolge con procedura abbreviata(prevede, in caso di condanna, una riduzione di circa un terzo della pena), la Pubblica Accusa, sostenuta dal Dottor Valerio e Luca, aveva formulato sei richieste di condanna, delle quali tre all’ergastolo e le rimanenti tre a 20 anni di reclusione. Barlone, fu trovato morto, il 9 febbraio dello scorso anno, nella sua abitazione di Monte San Biagio. Aveva mani e piedi legati. Secondo una ricostruzione fatta dagli inquirenti, il malcapitato, immobilizzato con un maglione e con una sciarpa intorno al collo, sarebbe deceduto e asfissia. Fondamentali, ai fini delle indagini per scoprire gli autori del delitto alcune telecamere di sorveglianza posizionate nei pressi dell’abitazione dell’ucciso. Ed è proprio analizzando i filmati sottoposti alla loro attenzione che gli incaricati del caso riusciranno a dare un nome e un volto agli autori materiali del delitto, che sarebbero Salvatore Avola, Carmine Marasco e Antonio Imperato. In seguito ad ulteriori accertamenti ed indagini mirate, il resto del piano criminoso ordito contro l’ex diacono, alla base della cui esecuzione ci sarebbe un prestito, mai restituito, da 25mila Euro, che l’imprenditore fondano Aldo Quadrino, dalla Pubblica Accusa ritenuto il mandante dell’omicidio, avrebbe contratto con Barlone. Sembra che Quadrino, non avendo possibilità alcuna di restituire il denaro che aveva chiesto in prestito all’ex diacono, abbia pianificato una rapina presso la casa dell’assassinato, poi finita in tragedia. In virtù della più che dettagliato mosaico messo su dal Corpo Inquirente circa l’increscioso fatto di cronaca di cui ci occupiamo, la Pubblica Accusa ha richiesto la condanna all’ergastolo per la terna di partenopei ritenuti esecutori materiali dell’omicidio, che, si ritiene, abbiano agito con crudeltà, e venti anni a testa di reclusione per Aldo Quadrino, Salvatore Scarallo e Vincenza Avola. Per conoscere l’epilogo di questa non certo bella storia di malavita, consumatasi sull’asse che congiunge la province da Napoli e Latina, non resta che attendere gli eventi. Prossima tappa, come detto, l’11 febbraio a venire.

C.S. Daniele Palazzo

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