Cure palliative e medicina del dolore in Campania: dal 1° marzo in azione le “sentinelle del sollievo” dell’associazione house hospital

Cure palliative e medicina del dolore in Campania: dal 1° marzo in azione le “sentinelle del sollievo” dell’associazione house hospital

NAPOLI – “Mai più ultimi in Regione Campania”, lo slogan lanciato dall’Associazione House Hospital onlus per l’entrata in funzione, lo scorso 11 gennaio, del sito web www.hospicecampania.it, trova davvero riscontro nel nuovo contesto che l’Osservatorio Regionale Cure Palliative e Medicina del Dolore sta realizzando sul territorio della Regione Campania.

Il portale, che rappresenta lo strumento comunicativo dell’Osservatorio, ha fatto già registrare migliaia di contatti e sono numerosissime anche le richieste di informazioni e di sostegno.

Le richieste giunte al sito web www.hospicecampania.it segnalano la difficile situazione del malato oncologico, che nel 10 per cento dei casi vive da solo. Poco più del 25 per cento vive con un unico familiare, di solito il coniuge anziano, affrontando gravosi cambiamenti nella propria vita per poter seguire il congiunto. Nella maggior parte dei casi, tali cambiamenti hanno significato, prima di tutto, interrompere o modificare il proprio lavoro. Solo 30 persone su 100 sono a conoscenza dell’esistenza della terapia del dolore. Al contrario, 70 su 100 ne ignorano l’esistenza. E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalle prime segnalazioni. In generale, le persone ritengono che questo genere di cure siano rivolte a tutti i pazienti (40 per cento), senza distinzioni rispetto alla patologia. Al contrario, tra le persone più informate prevale l’idea che essa sia rivolta prevalentemente ai malati cronici e a quelli terminali (45 per cento); il 48 per cento ha risposto che le terapie sono rivolte solo ai malati terminali. Quanto alla conoscenza di centri e medici specializzati, l’80 per cento ha rivelato di non avere notizia dell’esistenza di specialisti e di non conoscere ambulatori ad hoc per la terapia del dolore.

Qual è invece, nella percezione comune, il peggior tormento? In caso di malattia grave, se si potesse scegliere di eliminare una delle sue conseguenze, la maggioranza (60 per cento) preferirebbe sottrarsi alla perdita dell’autosufficienza, giudicata la peggiore sofferenza. A questa seguono quella della depressione (42 per cento), il dolore fisico (35 per cento), quella dell’abbandono/solitudine (15 per cento), e l’ansia (5 per cento).

Le cure palliative non devono essere quindi rivolte solo ai malati di cancro e non devono essere riservate solo agli ultimi giorni di vita. La sofferenza va combattuta attraverso le cure palliative, la cui finalità ultima non è necessariamente quella di allungare la vita ma quella di migliorare le condizioni del malato e della sua famiglia.

“Da qui nasce l’esigenza di istituire le Sentinelle del Sollievo nella Regione Campania. Dal 1° marzo – ha sottolineato il direttore dell’Osservatorio, il dottor Sergio Canzanella – saranno pienamente operativi dieci operatori sociali formati dall’Associazione House Hospital onlus, che segnaleranno, ai sensi della Legge n. 38/10, i diritti negati ai cittadini sulle cure palliative e medicina del dolore”.

C.S.

 

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