“Caso Cantile”: la Cassazione conferma la condanna per abuso edilizio in zona sismica e violazione dei sigilli

“Caso Cantile”: la Cassazione conferma la condanna per abuso edilizio in zona sismica e violazione dei sigilli

SPARANISE – La terza sezione penale della Corte di Cassazione, con sentenza numero 4368 emessa in esito all’udienza del 12 gennaio 2016, ha confermato la condanna a carico di Guido Cantile (nato a San Cipriano d’Aversa nel 1956) per abuso edilizio in zona sismica e violazione dei sigilli nel territorio del Comune di Sparanise. A nulla è servito alla difesa di Cantile il permesso di costruire in sanatoria “al fine di escludere i reati”.

La vicenda giudiziaria così viene sintetizzata dai giudici della Corte di Cassazione: “Con sentenza del 13 giugno 2012, il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere condannava Guido Cantile alla pena di anni due e mesi dieci di reclusione ed € 1.500 di multa, reputandolo colpevole dei reati di cui agli artt. 44 lett b) DPR n. 380/2001 e 349 c.p., per aver, rispettivamente, realizzato una serie di opere in cemento armato, in zona sismica e in assenza del permesso, e per aver violato i sigilli apposti, nella sua qualità di custode. L’impugnazione dell’imputato era parzialmente accolta dalla Corte d’Appello di Napoli il 27 maggio 2014. Il predetto giudice rideterminava la pena in anni uno e mesi sei di reclusione ed euro 900 di multa, ferme restando le statuizioni civili a favore del Comune di Sparanise”.

Ultima puntata della vicenda appunto il ricorso in Cassazione. Dichiarato però inammissibile tale ricorso dell’imputato che è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e della somma di mille Euro a favore della Cassa delle ammende.

Pubblichiamo in coda a questo articolo il testo integrale della suddetta sentenza numero 4368 della terza sezione penale della Corte di Cassazione.

Cantile – Corte di Cassazione

Rassegna Stampa

articolo di Rosa Parchi

da pignataronews.myblog.it

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