Investimenti nel 2016, quali prospettive?

Investimenti nel 2016, quali prospettive?

Nel prossimo futuro le banche italiane muteranno profondamente focalizzando la propria attività sui servizi di consulenza e figure professionali specifiche, mentre si delegheranno sempre più le tradizionali operazioni bancarie ai servizi di home banking. Le filiali si concentreranno in modo attivo sulla vendita dei prodotti che rendono maggiormente instaurando un legame saldo e duraturo con la propria clientela. Secondo Bankitalia tra il 2007 e il 2015 sono aumentati gli operatori di filiale iscritti all’Albo dei promotori finanziari, a conferma delle nuove strategie aziendali mirate sempre più agli investimenti. L’obiettivo principale è diversificare i ricavi attraverso la  differenziazione delle fonti di reddito e bassi tassi di interesse, ciò significa più risparmio gestito, meno titoli di Stato ed obbligazioni bancarie.

 Nel 2016 avere titoli in portafoglio sarà un’occasione per tutti i risparmiatori che vogliono investire, l’importante è individuare quali sono le migliori opportunità. Dopo il crollo di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti e il cosiddetto «decreto salva-banche», il problema della trasparenza dei prodotti finanziari è diventato una necessità. Innanzitutto bisogna tenere sotto controllo la propria situazione consultando il rendiconto trimestrale che ogni banca è obbligata a trasmettere. In generale, bisogna fare attenzione alle azioni non quotate scegliendo società più grandi poiché nel caso di società non quotata i pericoli aumentano di molto.

 A differenza di altre tipologie d’investimento i fondi sicav sono estremamente sicuri e trasparenti, anche perché si ottiene una valutazione quotidiana e si ha la massima flessibilità dal punto di vista dell’investimento. Alcuni istituti online come Hellobank propongono anche guide dettagliate sui fondi sicav, in modo da permettere agli utenti di farsi da soli un’idea del tipo di investimento, senza neanche doversi recare in filiale. Le società di investimento a capitale variabile (SICAV) sono società in cui il grado di rischio è legato solo alla tipologia del fondo, mentre non c’è alcun rischio emittente, in quanto anche in caso di fallimento della Sgr il sottoscrittore non perde nulla.

 Diverso è il discorso per i possessori di obbligazioni subordinate, che possono invece essere chiamati a partecipare del fallimento di una banca perdendo tutto il proprio capitale. Ancora più rischioso lo strumento Future, un derivato che stabilisce un’operazione di acquisto o di vendita entro una certa data, a seconda del rispetto della quale si avranno profitti o perdite, senza alcuna garanzia sul denaro investito.

 Il futuro degli investimenti sarà probabilmente proprio nel risparmio gestito, in cui la nostra nazione ha un grande potenziale di crescita: entro il 2020 si prevede infatti uno sviluppo di circa 600 miliardi di euro, pari ad un aumento totale di circa il 15%. Requisito necessario affinché questo avvenga è però chiaramente che gli operatori italiani siano in grado di convincere le famiglie ad investire diversificando il proprio portafoglio, obiettivo non semplice considerata la sfiducia degli italiani che hanno visto traditi i loro risparmi.

C.S.

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