PASTORANO – La gara bandita dalla Regione Campania per lo smaltimento di 789mila tonnellate di rifiuti (per un importo che si aggirerebbe intorno ai 120 milioni di euro), che si è chiusa il 18 febbraio scorso, ha visto anche la partecipazione di alcune aziende dell’Agro caleno. Tra i nove raggruppamenti di imprese, infatti, c’era anche una Ati formata dalla Ge.Si.A. spa (azienda del gruppo Sorbo), dalla Di Nardi Holding Industriale (recentemente coinvolta nell’inchiesta appalti a Maddaloni che ha portato all’arresto del titolare, Alberto Di Nardi) e dalla Sorgeko di Roma (società che ha come amministratore unico Francesco Passaro, ex – tra le altre – di Pignataro Patrimonio srl e Ge.Si.A. spa).
Dei siti per i quali è stato possibile partecipare alla gara pubblica – Giugliano (siti di Masseria del Pozzo e Masseria del Re), Villa Literno (Lo Spesso), Marcianise, Avellino, Casalduni ed Eboli (Coda di Volpe) – l’associazione temporanea di imprese ha presentato la propria offerta per il lotto numero 5 -“Lo Spesso Lotto A – Giugliano”. L’offerta contenuta nel plico contrassegnato con il numero 4 – così come per altri due casi – non è stata ammessa dalla commissione. La mancata ammissione alla fase successiva dell’offerta presentata dalle società provenienti dall’Agro caleno sarebbe dipesa dal fatto che l’impianto di destinazione delle ecoballe sarebbe individuato è localizzato in Macedonia, Paese non rientrante nella comunità europea come invece prevedeva il bando di gara.
Red. cro.