Referendum sulle trivellazioni: domenica 10 aprile continua a Pignataro la campagna del comitato per il Si

Referendum sulle trivellazioni: domenica 10 aprile continua a Pignataro la campagna del comitato per il Si

PIGNATARO M. – Dopo la prima iniziativa di comunicazione con la cittadinanza che si è tenuta la scorsa domenica (3 aprile) a Calvi Risorta, continua la maratona calena di sostegno al “Si” per il Referendum popolare sulle trivellazioni che si terrà il prossimo 17 aprile. A farsi carico di informare i cittadini e di invitarli alle urne è il Comitato per l’Agro Caleno, attivo orami da diversi anni sul territorio e protagonista di diverse battaglie di carattere sociale ed ambientalista, una su tutte l’opposizione alla famigerata centrale a biomasse in area ex Pozzi dell’imprenditore Iavazzi.

Domenica prossima, infatti, gli attivisti saranno a Pignataro Maggiore per un volantinaggio presso piazza Umberto I volto, per l’appunto, ad informare e a coinvolgere i cittadini nel tentativo dichiarato di dare un contributo al difficile ma non impossibile risultato del raggiungimento del quorum.

È proprio il raggiungimento del quorum il vero cruccio dei promotori dell’iniziativa referendaria, l’obiettivo più complicato da raggiungere che, una volta ottenuto, garantirebbe quasi sicuramente un’ampia vittoria dei “Si”.

Al di la del quesito che gli elettori troveranno sulla scheda (“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?) che riguarda le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi entro le12 miglia marine, la vera posta in gioco, secondo i promotori e i sostenitori del SI, è la necessità di un cambio di rotta in materia di politiche energetiche, della progressiva sostituzione delle fonti rinnovabili a quelle fossili. Tutto ciò, insieme all’urgenza di implementare modelli di sviluppo improntati alle necessità dei popoli e non a quelle degli speculatori.

In questo senso, il recente scandalo che ha coinvolto il Ministro allo Sviluppo economico Guidi e le sue conseguenti dimissioni, nato proprio sullo sfondo di giochi di potere legati al mondo del petrolio, ha sicuramente dato una grossa mano a chi, come i comitati #NoTriv, ne denuncia le torbide influenze sulla politica.

Teodosio Lepore 

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