SPARANISE – Il giro di comizi prosegue con gli interventi della lista Alleanza Insieme per Sparanise che rischia di doppiare i concorrenti con il suo terzo comizio della campagna elettorale.
Il primo a prendere la parola è stato Pasquale Raimondo, a lui è toccato il compito di rompere il ghiaccio. Il candidato alla carica di consigliere è alla sua prima esperienza. Raimondo si è presentato: “sono un umile artigiano, che ha sempre vissuto in questo paese. Con umiltà e semplicità vorrei dare il mio contributo”. Rivendica il proprio impegno nell’associazionismo con il quale, sostiene, “abbiamo realizzato tante piccole cose”. Uno degli obiettivi principali? “La sistemazione delle villette e del verde pubblico per i nostri figli”. Poi, rapidamente conclude: “Mi ero preparato tante belle parole da dire. Ma con tanti discorsi non mi sarei sentito me stesso”.
Al breve intervento di presentazione di Raimondo fa da pendant il ritorno del candidato a sindaco sul palco. Merola esordisce: “Le mie parole vengono continuamente strumentalizzate. Io non voglio offendere ma se ho detto bugie sono qua per risponderne”. E passa diretto all’attacco: “non è vero che negli ultimi 20 anni non è stato fatto niente” e gli strali del medico sono tutti per il candidato Martiello, di Sparanise in Movimento, con cui polemizza durante l’intero discorso. Con l’aiuto del maxi schermo, che proietta immagini in stile diapositiva, l’ex sindaco parte con una carrellata dei risultati raggiunti in qualità di amministratore. La medaglia d’oro al valor Civile attribuita a Sparanise, il conferimento dello status di Città, la pubblica illuminazione per le vie di campagna. E ancora: l’edificio di via Maranta dove, promette, “insedieremo la nuova caserma dei Carabinieri”. E poi: l’area mercato, i due depuratori – realizzati con fondi europei – e la sala consiliare. L’elenco è lungo e ad ogni opera si accompagnano i commenti entusiasti dell’oratore. La sala consiliare, piazza martiri di Nassiriya e la restaurazione del vecchio municipio, il ripristino del basolato della piazza, il restauro della chiesa e della Fontana Beatrice, il nuovo cimitero e l’edificio scolastico di via Calvi, la strada di collegamento tra l’Appia e la Zona industriale e, infine, la “Caurara” dove è stato realizzato un museo con i reperti rinvenuti durante gli scavi del TAV. Dunque chiosa: “Martiello tutte queste cose non le ha viste!”. Secondo Merola il suo sarebbe stato il primo piano regolatore dopo cento anni. E di nuovo su Martiello: “eri seduto al mio tavolo per imparare ma non hai imparato niente!”. E ancora: “noi possiamo parlare tutte le sere, altri non se lo possono permettere perché non sono in grado”. Attacca la candidata Fucile, che li aveva definiti una ‘accozzaglia’: “chi perde per tre volte porta sfortuna”. L’ex sindaco si avvia verso la conclusione, non prima di aver lanciato un’ultima stoccata: “Sorvillo voleva consegnare il cimitero ai privati, ma al provvedimento mancava l’approvazione della Corte dei Conti. Così è stato bloccato”.
È il turno di Salvatore Piccolo, candidato consigliere. La compagine di Martiello viene da subito dileggiata storpiandone il nome: così Sparanise in Movimento diventa “Sparanise in bicicletta”. E sul proprio passato tra le fila di Uniti per Sparanise, sentenzia: “sono uscito perché Sorvillo ha finito per privilegiare interessi personali” e mostra la determina con la quale, sostiene, l’ex sindaco ha conferito un incarico al fratello per la realizzazione del celeberrimo ‘scambio intermodale’ mai venuto alla luce. Nell’atto è previsto, accusa Piccolo, il pagamento di 39 mila euro per il solo inizio dei lavori. Dunque, all’accusa di aver favorito un familiare ne aggiunge un’altra: “sapevano benissimo che i lavori non sarebbero mai terminati a causa dell’esaurimento dei fondi regionali”. Il candidato è scatenato: “Mariano ha ricevuto notifiche per il servizio rifiuti affidato ripetutamente senza gara”. Ma le accuse non sono solo per Sorvillo. “Non capisco il programma di Sparanise in Movimento” e rilancia: “il Comune non è una impresa privata, i soldi dei cittadini non si investono ma si spendono per la comunità. Voi dovreste chiarire come intendete farlo!”. Rispetto al grande attivismo mediatico della lista di Martiello ci va giù pesante: “è da ottobre che siete in campagna elettorale. Avete affisso enormi manifesti 3×6 e prodotto video professionali: fate sapere chi vi paga la campagna elettorale!”. Infine, un riferimento alle politiche sociali del comune, “andate male – sostiene – non per colpa di Merola ma a causa di chi ha preteso una delega in materia senza averne avuto le competenze”. Si potrebbe facilmente obiettare che conferire una delega è discrezione del sindaco, ma Piccolo è inarrestabile. “Vinceremo noi e il 7 giugno le politiche sociali saranno ripristinate”. E sulla centrale chiude: “il prossimo anno andrà ridiscussa la convenzione. Questa volta non passeranno”.
Un comizio, quello di questo 25 maggio, condito ancora una volta da accuse e stoccate ma al contempo improntato sulla rivendicazione, nel caso di Merola, di un lungo operato da amministratore. È indubbio che il sindaco uscente, avendo governato Sparanise e influenzatone fortemente la vita politica per gran parte degli ultimi venti anni, è, nel bene e nel male, tra i principali artefici della cittadina che vediamo oggi. Al giudizio dei singoli il compito di stabilirne la validità dei risultati.
Tra poche ore il nuovo comizio, l’appuntamento con noi è a domani per darvi conto degli sviluppi rilevanti.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)