Tari, l’ex sindaco Marrocco e Calvi RisorGe replicano al Partito Democratico: “Stop al populismo”

Tari, l’ex sindaco Marrocco e Calvi RisorGe replicano al Partito Democratico: “Stop al populismo”

CALVI R. – Di seguito il comunicato stampa dell’ex sindaco Giovanni Marrocco e del gruppo politico Calvi RisorGe:

Il PD caleno ed il suo candidato sindaco in pectore Lombardi, seguiti dai soliti pappagalli, continuano a ribadire che il costo complessivo della gestione del ciclo dei rifiuti a Calvi Risorta sia passato dagli 880.000,00 € del 2013 ad un costo notevolmente superiore, a partire dal 2014, per volontà politica dell’amministrazione Marrocco.

Cosa assolutamente falsa e populistica.

Gli oramai famosi, e continuamente riaffermati, 880.000,00 €, su cui sono state determinate le tariffe per il pagamento della tassa sui rifiuti fino al 2013, non erano riferibili al totale dei costi dell’intero ciclo dei rifiuti a Calvi Risorta ed è, per chi vuole intendere, facilmente dimostrabile.

Ma Voi sapete cosa è il Piano Economico Finanziario (PEF) dei rifiuti?

Ma Voi sapete, ad oggi, quali voci di costo devono essere inserite nel PEF?

Ma Voi sapete come vengono definite le tariffe TARI?

Da quello che scrivete e dite dimostrate di essere all’oscuro di tutto. E Voi vi candidate ad essere i nuovi e competenti amministratori di Calvi Risorta?

Per rinfrescare la memoria a Voi, a qualche scopiazzatore, a qualche oggi capopopolo ma ieri fantasma in consiglio comunale nel suo ruolo di controllore attribuitogli dal popolo caleno, a qualche nuovo capopopolo che ha condiviso appieno le decisioni dell’amministrazione Marrocco, ma essenzialmente per fare la giusta chiarezza verso i cittadini caleni, si ricorda che nel 2014, ad insediamento dell’amministrazione Marrocco, è stata introdotta, con la cosiddetta legge di stabilità 2014, la TARI, la nuova tassa sui rifiuti e con essa sono state introdotte importanti modifiche in merito ai criteri per la definizione del PEF, che individua e classifica i costi che devono essere coperti con le entrate della TARI. Le tariffe TARI devono coprire per intero i costi indicati nel PEF e, quindi, rispetto al passato, dal 2014 si sono dovuti inserire tutti i costi relativi all’intero ciclo dei rifiuti.

Ai parziali 880.000,00 €, dati dalla sommatoria dei costi per la raccolta, trasporto e smaltimento di alcuni rifiuti, si sono dovuti inserire nel PEF, per la sopraggiunta normativa, altri costi, già comunque sostenuti dal Comune e quindi dai cittadini, ed ulteriori costi non previsti fino al 2013.

Si sono dovuti inserire, ad esempio, non solo i costi relativi all’acquisto dei sacchetti, i costi sostenuti per raccolte straordinarie dei rifiuti, i costi per il concessionario, per spese legali, i costi di smaltimento di altre categorie di rifiuti, ma,

dal 2014, anche ulteriori voci di costo riferibili, ad esempio, all’ammortamento a fondo rischi, correlati a probabili passività, ed i crediti inesigibili.

Quindi, mentre fino al 2013 le tariffe, al Comune di Calvi Risorta, venivano parametrate sulla base dei parziali costi di 880.000,00 €, dal 2014 le stesse tariffe si sono dovute riparametrare, per legge, in relazione al complessivo costo definito dal PEF, ove sono inserite vecchie e nuovi voci di costo sostenute dal Comune di Calvi Risorta. Costi non inseriti nel PEF dei rifiuti fino al 2013 e non pagati, quindi, dai contribuenti attraverso la tassa sui rifiuti, ma comunque a carico del bilancio comunale.

Se i PEF approvati dall’amministrazione Marrocco per gli anni 2014 e 2015 vengono depurati di quelle voci di costo, obbligate per legge ad essere inserite, si noterà che verranno fuori, come risultato matematico, i famigerati 880.000,00 €.

Basta una semplice calcolatrice a dimostrare il populismo e la falsità di quanto alcuni continuano ad affermare. Il costo complessivo del servizio dei rifiuti, riferiti agli anni 2014 e 2015, è rimasto complessivamente inalterato rispetto agli anni precedenti.

A partire dal 2014 le tariffe TARI sono variate, non per una volontà politica dell’amministrazione Marrocco, ma esclusivamente per un diverso sistema di calcolo del costo complessivo del ciclo dei rifiuti e per una nuova determinazione delle tariffe in ossequio al principio “chi inquina paga”, con modalità definite da una legge dello Stato, ove le nuove tariffe hanno portato vantaggi, ad esempio, per i nuclei familiari meno numerosi e per alcune categorie non domestiche.

SI RICORDA AI SOLITI “PAPPAGALLI” CHE L’AMMINISTRAZIONE MARROCCO HA SEMPRE AGITO NELL’INTERESSE COLLETTIVO.

Nel 2015, nella definizione delle tariffe TARI, ci siamo trovati ad affrontare il problema delle utenze non domestiche, poiché, per una sopraggiunta disposizione normativa, molte di tali utenze si sono dovute depurare di superfici non più tassabili ai fini TARI. Si è passati dai 71.277 mq del 2014 ai 31.754 mq tassabili del 2015.

Una riduzione di superficie tassabile di 39.523 mq, pari ad una riduzione in percentuale del 55,45.

È facilmente intuibile che tale riduzione di superficie tassabile delle utenze non domestiche avrebbe comportato, rimanendo inalterata la distribuzione del costo totale del ciclo dei rifiuti rispetto a quanto previsto nel 2014, (70% a carico delle utenze domestiche e 30% a carico delle utenze non domestiche), un più che raddoppio delle tariffe TARI per quest’ultime, andando a vessare, ulteriormente, un settore, quello commerciale, già in forte crisi economica.

Al fine di contenere questa circostanza, l’amministrazione Marrocco, facendo leva su alcuni parametri ove la normativa consente un certo grado di potere discrezionale, definì una distribuzione del costo totale del ciclo dei rifiuti pari al 78% per le utenze domestiche e del 22% per le utenze non domestiche, vista anche la notevole riduzione della superficie tassabile ai fini TARI di quest’ultime.

In questo modo si evitò nel 2015 un forte aggravio di costi ai fini TARI per le utenze non domestiche

Il forte aumento delle tariffe TARI nel 2016, per le utenze non domestiche, è dovuto, anche, ad una distribuzione del costo totale del ciclo dei rifiuti molto più onerosa rispetto al 2015, ritornando, PER UNA SCELTA TECNICA DELLA STRUTTURA COMMISSARIALE presente al momento al Comune di Calvi Risorta, pressoché ai valori del 2014, con una superficie tassabile, però, più che dimezzata: 71% a carico delle utenze domestiche e il 29% per le utenze non domestiche.

Questi sono i risultati nel momento in cui la gestione della cosa pubblica rimane orfana della politica ed il tecnicismo conquista la supremazia.

I mandanti di ciò sono il dr. Giovanni Lombardi e il PD di Calvi Risorta.

Questi sono i dati di fatto: incontrovertibili e verificabili. Tutto il resto è populismo.

Non si amministra con il populismo

Giovanni Marrocco e il gruppo Calvi RisorGe

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