CALVI R./SPARANISE – Nel corso di un incontro tra il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e i sindaci della provincia di Caserta tenutosi ieri (6 Luglio) a Mondragone, il sindaco di Sparanise Salvatore Martiello ha posto alcune questioni relative all’area ex Pozzi, alla zona ASI e all’ex Tabacchificio.
L’incontro, convocato dallo stesso Presidente De Luca, aveva il duplice obiettivo di fare il punto sulle iniziative intraprese dalla Regione per i territori e di discutere dei fondi europei e del loro utilizzo. Tra i progetti da realizzare, fa sapere il Governatore, spiccano quelli per il litorale domizio, la depurazione delle acque e le bonifiche.
Il sindaco di Sparanise Martiello ha colto l’occasione per porre l’attenzione su tre questioni ritenute di grande rilevanza per il comune dell’Agro Caleno e, nel caso della discarica abusiva rinvenuta in area ex Pozzi, per l’intero territorio.
In particolare il primo cittadino ha chiesto quali siano gli indirizzi dell’ASI – il consorzio per lo sviluppo industriale che ha finora malamente gestito l’area ex Pozzi – relativamente all’area industriale ed a una sua infrastrutturazione orientata a renderla appetibile per l’insediamento di nuove imprese, tenendo conto anche della vicinanza della centrale termoelettrica. Impossibile, infatti, dimenticare come una delle maggiori argomentazioni favorevoli all’insediamento dell’impianto gestito dalla Calenia sul territorio di Sparanise fu quello che lo dipingeva come volano di uno sviluppo che non c’è mai stato. La centrale avrebbe dovuto attirare insediamenti produttivi e, quindi, dare lavoro al territorio proprio in virtù della possibilità di fornire molta energia a buon mercato alle imprese eventualmente nate nei pressi dell’impianto. Una promessa che tale è rimasta nel complessivo quadro di un accresciuto degrado dell’area. Ad oggi, l’unica promessa mantenuta dalla centrale e dai suoi rappresentati politici nelle istituzioni sparanisane è stata quella delle alte emissioni in atmosfera di particolato e polveri fini, con il conseguente primato che il comune caleno detiene in merito alla bassa qualità dell’aria su scala provinciale.
Ed è proprio sulla vicenda della discarica abusiva più grande d’Europa, rinvenuta sempre nel perimetro della ex Pozzi a poche centinaia di metri dalla turbogas, che il sindaco di Sparanise ha posto la questione della sua bonifica che, ad un anno dal clamore mediatico, sembra essere sparita dai radar. Eppure il Comitato per l’Agro Caleno con grande forza si è battuto per far emergere la verità e per chiedere una bonifica reale sotto controllo popolare. Controllo necessario – è questa la posizione del Comitato – per evitare che la bonifica si trasformi nell’ennesima speculazione mangiasoldi come sovente è avvenuto nella recente storia di questo Paese. Sapranno i nuovi amministratori di Sparanise dare battaglia affinché ciò avvenga? Riuscirà il fronte ambientalista a coinvolgere anche il comune di Calvi, oggi commissariato, in questo processo? Queste sono le domande che in tanti si pongono, tenendo presente che una bonifica gestita dall’alto e senza la dovuta trasparenza potrebbe facilmente rivelarsi un boomerang che troverebbe ostile lo stesso fronte ambientalista.
Infine Martiello ha sottolineato la situazione dell’ex Tabacchificio, altro insediamento produttivo ormai abbandonato da anni, zeppo di capannoni ricoperti di amianto in un’area la cui densità abitativa è andata crescendo negli anni. Una rapida bonifica sarebbe sicuramente auspicabile per un’area di cui si è tanto discusso ma che su cui, ad oggi, l’unico progetto avanzato – e comunque non realizzato – è stato quello di trasformarla in una specie di residence di villette a schiera. Insomma, l’ennesimo sogno speculativo totalmente inutile per la collettività, buono solo per le tasche di qualche affarista prestato alla politica.
Per ora dal Presidente De Luca non sono giunte risposte, ma al sindaco Salvatore Martiello è stato accordato un incontro in Regione su queste tematiche per la prossima settimana. Intanto cresce l’attesa per la sentenza, che sarà emessa il 21 luglio, del Consiglio di Stato sull’interdittiva antimafia per le aziende di Iavazzi. Se questa dovesse essere riconfermata il fronte contro la centrale a Biomasse porterebbe a casa, con ogni probabilità, la vittoria contro l’ecomostro. In caso contrario potrebbe riaccendersi il fuoco della protesta.
Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)