La Tari non diminuirà nei prossimi tre anni. La Pignataro Patrimonio continuerà a costare caro

La Tari non diminuirà nei prossimi tre anni. La Pignataro Patrimonio continuerà a costare caro




PIGNATARO M. – Chi sperava di veder diminuire i costi della Tari (l’odiatissima tassa sui rifiuti) a Pignataro Maggiore, dopo l’insediamento della nuova Amministrazione comunale, dovrà ricredersi. Il Consiglio comunale, con delibera numero 21 del 27-06-2016, ha approvato a maggioranza (contrari i soli due consiglieri comunali di minoranza presenti) il documento unico di programmazione 2016-2018 e, conseguentemente, ha confermato i costi per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti per i prossimi tre anni. Il gettito per la Tari – secondo quanto riportato a pagina 17 del documento comunale – continuerà a rimanere sulla cifra faraonica di 1.552.261,00 euro (clicca sull’immagine accanto), lasciando invariati gli aumenti che qualche anno fa portarono a una vera e propria rivolta contro la precedente Amministrazione comunale (con tanto di occupazione di Palazzo Scorpio).

Ciò che sorprende è che proprio tra i protagonisti di quella legittima protesta “anti tares” vi erano persone che oggi siedono in Consiglio comunale e che, a distanza di qualche anno, hanno sostanzialmente confermato lo scellerato aumento della tassa sui rifiuti decretato dalla Giunta comunale del precedente quinquennio, guidata dal nemico giurato Raimondo Cuccaro.

In realtà entrambi gli esecutivi (quello cuccariano e quello magliocchiano) hanno e avranno grosse difficoltà ad abbattere i costi del servizio per la inspiegabile ostinazione nel mantenere in piedi quel carrozzone mangiasoldi chiamato Pignataro Patrimonio srl. Nemmeno il tentativo di scaricare gran parte dei costi sulle imprese per tutelare i cittadini pignataresi, messo in piedi nella seconda Amministrazione Magliocca, questa volta potrà rappresentare una soluzione percorribile, visto che qualche anno fa le aziende si fecero valere ricorrendo con successo alla commissione tributaria provinciale.

Pur con l’avvio dell’iter di messa in liquidazione avviato da Cuccaro, la municipalizzata continua a gravare pesantemente sulle imposte che versano i cittadini-contribuenti pignataresi. Eppure una regolare gara d’appalto potrebbe risolvere il problema. Basti pensare che lo stesso servizio in altri Comuni della zona viene espletato con costi di gran lunga inferiori al milione di euro annuale (più di 500 mila euro in meno rispetto a quanto spende la Pignataro Patrimonio).

Leggi la delibera consiliare e il documento unico di programmazione:

delibera di consiglio su piano triennale

DOCUMENTO_UNICO_DI_PROGRAMMAZIONE_2016-2018_-_PER_INTERNET

Red. cro.

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