PIGNATARO MAGGIORE – Una clamorosa notizia è cominciata a circolare in città dopo che abbiamo pubblicato su “Pignataro Maggiore News” in data 16 luglio 2016 l’articolo con il titolo: “SEGNALI DI “PAX PUCCHIOSA”: IL SINDACO GIORGIO MAGLIOCCA E I SUOI ASSESSORI ANNULLANO “IN AUTOTUTELA” UNA PROPRIA DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE A SEGUITO DI UNA RICHIESTA IN TAL SENSO DELL’EX SINDACO RAIMONDO CUCCARO – CI SI POTREBBE CHIEDERE SE QUALCHE ASPETTO DEL PIANO URBANISTICO COMUNALE È RIUSCITO A METTERE D’ACCORDO MAGLIOCCHISMO E CUCCARISMO”.
La notizia – lo ripetiamo – davvero clamorosa, ai limite dell’incredibile, è la seguente: prima della richiesta di Raimondo Cuccaro (gentilmente accolta, come si è visto) c’era stato un incontro a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione cittadina pignatarese, tra l’ex sindaco e quello attualmente in carica, Giorgio Magliocca, proprio per parlare di Puc (Piano urbanistico comunale). Abbiamo ovviamente fatto le nostre doverose verifiche e possiamo confermare ai nostri pochi ma affezionati lettori che la notizia è vera, per quanto possa sembrare assurdo: Raimondo Cuccaro si è recato a Palazzo Scorpio e ha parlato di Puc con Giorgio Magliocca.
Ma come, si chiedono i pignataresi, i due personaggi in questione (Giorgio Magliocca e Raimondo Cuccaro) non si odiavano a morte? Non volevano (politicamente parlando) scannarsi a vicenda? Non volevano mandarsi reciprocamente in galera a suon di denunce alla magistratura? E adesso, invece, parlano tranquillamente di Piano urbanistico comunale nell’ufficio del sindaco in carica? A nostro avviso, una notizia tanto clamorosa avrebbe meritato addirittura la convocazione di una conferenza stampa congiunta. In mancanza, sarebbe opportuno almeno che Giorgio Magliocca e Raimondo Cuccaro diffondessero, ognuno per conto proprio, un comunicato per informare gli sconcertatissimi cittadini pignataresi.
Nel silenzio delle fonti ufficiali, cominciano naturalmente a farsi strada le interpretazioni ridanciane dei buontemponi della piazza che fanno riferimento alle difficoltà per far intendere il “magliocchese” a Raimondo Cuccaro e il “cuccarese” a Giorgio Magliocca e di come gli ostacoli della lingua sarebbero stati superati grazie a una sorta di testo sacro, in copia unica, un vocabolario “cuccarese-magliocchese/magliocchese-cuccarese”, di cui sarebbe autore il molto discusso imprenditore Mario Turino detto “Fernando”. Quest’ultimo conosciuto, però, non tanto per le presunte fatiche letterarie che gli attribuiscono i buontemponi della piazza ma per un curriculum dove spiccano la destituzione dalla carica – con provvedimento del ministro dell’Interno – per legami con la camorra quando era consigliere comunale della vecchia Democrazia cristiana, i rapporti di affari con le famiglie mafiose Lubrano, Nuvoletta e Ligato e, più recentemente con l’imprenditore del calcestruzzo (di Pastorano) Nicola Palladino, soggetto al quale i valorosi magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli attribuiscono aderenze con il “clan dei casalesi” (in particolare con i superboss Francesco Schiavone “Sandokan” e Michele Zagaria).
Sempre secondo quanto riferiscono i buontemponi locali, il colloquio tra Giorgio Magliocca e Raimondo Cuccaro sul Puc in qualche caso potrebbe essere stato facilitato dal fatto che nel vocabolario “cuccarese-magliocchese/magliocchese-cuccarese” alcune parole sono le stesse in entrambe le lingue. Per esempio – sostiene la combriccola buontemponica –, sia nella lingua di Giorgio Magliocca sia in quella di Raimondo Cuccaro, “pastificio” si dice sempre “pastificio” e “Pallante” si dice sempre “Pallante”. Riferimento al massiccio investimento di un imprenditore (Antonio Pallante) che per costruire il suo nuovo pastificio ha acquistato a Pignataro Maggiore un terreno non a destinazione industriale ma incredibilmente agricola dando un mare di soldi alla famiglia del suddetto, fortunatissimo Mario “Fernando” Turino , grazie anche ai buoni uffici dell’ingegnere Gaetano Fucile, campione stellare di salto della quaglia. Gaetano Fucile, ex nemico giurato di Raimondo Cuccaro, come si sa lo ha salvato dalla caduta, è diventato suo vicesindaco e insieme si sono fatti il Puc con deliberazione di Giunta comunale; un Puc – lo ha detto lo stesso Fucile in un comizio della recente campagna elettorale – dove il terreno ex Turino acquistato da Pallante risulta essere trasformato miracolosamente in terreno edificabile.
Ora si attende dalla nuova Amministrazione cittadina guidata da Giorgio Magliocca (eletto il 5 giugno 2016) il passo finale: l’approvazione in Consiglio comunale del Puc con il “miracolo Pallante”, come è ovvio fortemente sponsorizzato da Mario Turino, grande elettore di Giorgio Magliocca e del suo fido neo-consigliere comunale e neo-assessore Gerardo Del Vecchio. Una campagna elettorale trionfale, quella di Giorgio Magliocca, che ha suscitato il plateale entusiasmo di numerosi esponenti della famiglia Lubrano, parenti stretti del boss mafioso Raffaele Lubrano detto “Lello” (ucciso il 14 novembre 2002) che incontrò più volte lo stesso Giorgio Magliocca alla vigilia delle amministrative del 2002.
Non mancherà – è normale – alla manovra del “Pastificio Pallante” il via libera del consigliere comunale di cosiddetta minoranza ingegnere Gaetano Fucile, che da candidato a sindaco è stato votato solo da Raimondo Cuccaro e da alcuni tifosi della pastasciutta. Scenario che fa immaginare ai buontemponi proprio nel “Pastificio Pallante” il motivo vero dell’avvio della stagione del “dialogo” tra Giorgio Magliocca e Raimondo Cuccaro, in un clima – come si dice paesanamente – di “pasta e maccaruni”.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it