PIGNATARO M. – Ancora una conferma per le denunce della stampa non asservita in merito allo scandalo dei beni confiscati alla camorra, acquisiti sulla carta al patrimonio indisponibile del Comune di Pignataro Maggiore ma nella realtà rimasti nelle mani delle cosche. La clamorosa notizia arriva da Napoli, dove la prefettura ha emesso un’interdittiva antimafia contro il Consorzio di cooperative socialI “Icaro”, ben noto a Pignataro Maggiore – con il suo grande capo Gabriele Capitelli – appunto per lo scandalo dei beni confiscati e per i suoi intensi rapporti con l’ex sindaco Giorgio Magliocca e la sua disamministrazione.
La prefettura di Napoli, nell’emettere l’interdittiva antimafia, ha fatto proprio riferimento al “caso Pignataro Maggiore”. Riportiamo di seguito integralmente la notizia pubblicata dall’agenzia giornalistica www.ilvelino.it in data 18 giugno 2012, con il titolo “Napoli, assistenza disabili: antimafia blocca appalto a Icaro”: “Napoli – L’Antimafia ferma l’appalto alla coop dei bimbi disabili “Icaro”, il consorzio di cooperative con sede a Santa Maria Capua Vetere che cura l’assistenza scolastica agli alunni disabili nelle scuole dell’infanzia e dell’adolescenza. Il motivo della revoca dell’appalto, come evidenzia una nota della prefettura di Napoli del 12 giugno scorso, è nella mancanza dei requisiti antimafia. “Si informa – scrive il prefetto – che prescindendo da responsabilità penalmente rilevanti, secondo il Gip di Napoli, le associazioni a cui erano stati affidati i beni confiscati a Pignataro Maggiore, tra le quali il consorzio ‘Icaro’, presieduto da Capitelli Gabriele, si sono distinte per la totale inerzia, permettendo così ai clan di camorra, e in particolare al clan Lubrano-Ligato, di continuare a ricavare dagli stessi delle rendite, benché tali patrimoni fossero formalmente annessi al patrimonio indisponibile del Comune ed affidati alla loro gestione”.
La prefettura di Napoli, insomma, dà un duro colpo alla falsa “anticamorra” del Consorzio “Icaro” e dell’ex sindaco Giorgio Magliocca, quest’ultimo in carica – e faceva finta di nulla – quando il clan Lubrano-Ligato imperava sui beni confiscati e quindi di proprietà del Comune di Pignataro Maggiore. Una responsabilità politica gravissima, anche qualora non vi fossero fatti penalmente rilevanti. Come si sa, Giorgio Magliocca – imputato di concorso esterno in associazione mafiosa e omissione di atti d’ufficio con l’aggravante camorristica – è stato assolto in primo grado, con rito abbreviato, dal Gup di Napoli il 20 febbraio 2012. Ora si attende il processo d’appello, come da istanza presentata dal valoroso pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dott. Giovanni Conzo, uno degli uomini di punta – a livello nazionale – della battaglia anticlan.
Rosa Parchi
Rassegna stampa da
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