PIGNATARO MAGGIORE – Come si sa “la paura fa90”quando si gioca a tombola, ma è successo lo stesso pure per la deliberazione di Giunta comunale numero 90 approvata il 14 luglio 2016 riguardante “REVOCA DELIBERA DI G.C. N. 47 DEL 25.06.2014 AD OGGETTO:”DISTACCO PRESSO L’UFFICIO DEL G.D.P. DI PIGNATARO MAGGIORE, COSTITUITO AI SENSI DEL COMMA 3
DELL’ART. 3 DEL D.LGS. 156/2012, DI N. 2 UNITÀ LAVORATIVE DELLA DOTAZIONE ORGANICA DEL COMUNE DI PIGNATARO MAGGIORE”. Con la citata deliberazione contrassegnata dal numero della paura, il sindaco Giorgio Magliocca e la sua Amministrazione – che sono intenzionati a chiudere l’Ufficio del Giudice di Pace – avevano deciso quanto segue: “dipendente De Lucia Giuseppe, rientro dal 20.07.2016; dipendente Del Vecchio Pietro, rientro dal 20 luglio con utilizzazione fino al 31.08.2016 per tre giorni presso questo Comune e per due giorni presso l’Ufficio del Giudice di Pace”.
Ma ad un certo punto gli utenti dell’Ufficio giudiziario hanno notato che il dipendente comunale Pietro Del Vecchio ha ripreso ad essere sempre presente dal Giudice di Pace, mentre – non avendo il dono dell’ubiquità – risulta sempre assente a Palazzo Scorpio, sede dell’Amministrazione cittadina. E ciò contrariamente a quanto stabilito dalla suddetta deliberazione di Giunta comunale numero 90, secondo la quale Pietro Del Vecchio dovrebbe stare – come si è visto – tre giorni negli uffici comunali e due giorni dal Giudice di Pace.
Ha fatto di testa sua Pietro Del Vecchio? Sicuramente no. Allora bisogna trovare una spiegazione per la strana vicenda. Secondo fonti solitamente bene informate su quanto avviene a Palazzo Scorpio, il sindaco Giorgio Magliocca si sarebbe spaventato parecchio (la paura fa, appunto, 90) quando qualcuno gli ha fatto notare che nessuno può far mancare così all’improvviso il personale ad un Ufficio giudiziario, provocandone la paralisi. Non sappiamo se questa spiegazione risponde alla puntuale realtà dei fatti, ma la lettura sembrerebbe suffragata da un messaggio pubblicato il 26 luglio 2016 sulla sua pagina Facebook dall’avvocato Pietro Mercone, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere e già candidato nella lista “Noi con il Cuore – Mazzuoccolo sindaco” alle elezioni amministrative pignataresi del 5 giugno 2016. Ecco di seguito il testo integrale del messaggio dell’avvocato Pietro Mercone: “Mi giunge notizia che il Comune di Pignataro Maggiore, su monito del Presidente del Tribunale di S. Maria C.V., avrebbe nuovamente distaccato i propri due dipendenti presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Pignataro Maggiore.
Pare che sia stata necessaria una nota del Presidente del Tribunale di S. Maria C.V. per scongiurare ciò che dovrebbe essere evidente a tutti, tranne che agli amministratori di Pignataro Maggiore: il pericolo della paralisi dell’Ufficio del Giudice di Pace e la sospensione di un pubblico servizio!”.
Dobbiamo precisare che al momento in cui scriviamo possiamo confermare la presenza nell’Ufficio del Giudice di Pace di un solo dipendente comunale, Pietro Del Vecchio. Non sappiamo nulla della attuale situazione dell’altro dipendente comunale, Giuseppe De Lucia. In ogni caso – con uno o due dipendenti – Giorgio Magliocca è stato costretto a non far mancare, per ora, il personale per far comunque funzionare l’Ufficio del Giudice di Pace, almeno fino al 31 agosto 2016. Poi si vedrà.
Insomma – sia o meno intervenuto, come sostiene l’avvocato Pietro Mercone, il Presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con un suo autorevole “monito” –, Giorgio Magliocca quando si parla di uffici giudiziari viene preso comprensibilmente dal panico, in una maniera che ai buontemponi della piazza (i quali se la ridono a crepapelle a spese della classe politica locale) sembra addirittura comica.
Pubblichiamo in coda a questo nostro articolo la più volte richiamata deliberazione di Giunta comunale numero 90 (che paura!) del 14 luglio 2016.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it