Maxi inchiesta sugli appalti per la raccolta dei rifiuti: dopo il coinvolgimento della Gesia spa (Sorbo) e della Impresud srl (Iavazzi), l’attenzione passa sull’Agro caleno

Maxi inchiesta sugli appalti per la raccolta dei rifiuti: dopo il coinvolgimento della Gesia spa (Sorbo) e della Impresud srl (Iavazzi), l’attenzione passa sull’Agro caleno




AGRO CALENO – Quello che la Procura della Repubblica ha definito “metodo Raucci” (dal nome del tecnico ex Cub che avrebbe permesso alla Termotetti di assicurarsi fraudolentemente vari appalti) rappresenterebbe lo schema di base adottato da varie aziende in provincia di Caserta per pilotare le gare, soprattutto quelle riguardanti l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Nemmeno la Stazione unica appaltante, organo che ne avrebbe dovuto certificare la regolarità, sarebbe riuscita ad evitare che venissero pilotate. Come ha spiegato lo stesso procuratore, infatti, i bandi venivano modificati a monte grazie all’accordo tra il tecnico dell’azienda vincitrice e i Comuni coinvolti. Un vestito cucito addosso alla ditta che avrebbe dovuto vincere.

Tale sistema riguarderebbe anche altre aziende e altri Enti locali, per questo gli inquirenti starebbero passando al vaglio molti appalti e affidamenti diretti su tutto il territorio di competenza. È facile immaginare che sotto la lente di ingrandimento degli investigatori siano finiti anche i Comuni e le società dell’Agro caleno, dove la Impresud srl e la Gesia spa – i cui responsabili (Francesco Iavazzi e Luciano Sorbo detto “Luca”) sono finiti in carcere – da anni ricevono affidamenti diretti e appalti sia per la gestione dei rifiuti sia per il conferimento degli stessi presso le proprie piattaforme (ne avevamo parlato in un articolo pochi giorni fa, leggi qui). Tale attenzione sul territorio caleno è confermato dal fatto che l’operazione odierna si è avvalsa anche delle dichiarazioni di due imprenditori vitulatini, Alberto Di Nardi e Antonio Scialdone. Il primo è finito in una inchiesta aperta sull’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti a Maddaloni, e da quel momento ha cominciato una prolifica (a quanto si sente dire) collaborazione con la Procura della Repubblica. Il secondo, finito in varie inchieste riguardanti l’ex Consorzio unico di bacino, avrebbe anche lui ricostruito il sistema chiamato “metodo Raucci”. Il loro, secondo quanto dichiarato nel corso della conferenza stampa di questa mattina (13 settembre), non sarebbe l’unico contributo all’inchiesta da parte di operatori del settore.

Per tutto ciò non ci resta che attendere quanto accadrà nei prossimi mesi.

Guarda le foto di alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta odierna:

 

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