Termotetti sas, l’azienda baciata dalla fortuna (prima dell’inchiesta della magistratura) che otteneva gli affidamenti anche grazie a eventi fortuiti. Una determina del Comune di Giano Vetusto svela le circostanze favorevoli e inaspettate per la società

Termotetti sas, l’azienda baciata dalla fortuna (prima dell’inchiesta della magistratura) che otteneva gli affidamenti anche grazie a eventi fortuiti. Una determina del Comune di Giano Vetusto svela le circostanze favorevoli e inaspettate per la società




GIANO V. – Pare non fosse soltanto la “maestria tecnica” di Francesco Raucci ad aiutare la Termotetti sas, l’azienda travolta dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (leggi qui), ma anche il fato. Lo sanno benissimo a Giano Vetusto, dove l’anno scorso la società di Luigi Imperadore riuscì a ottenere un incarico per il ritiro, il trasporto e l’avvio a selezione smaltimento/recupero di rifiuti presso il cimitero comunale, soltanto grazie a un improvviso e imprevisto incendio che isolò da qualsiasi comunicazione il paese montano.

I fatti si riferiscono alla scorsa estate, quando l’Ente, per rimuovere i rifiuti ingombranti dal luogo sacro, decise di effettuare una indagine di mercato contattando cinque operatori del settore che avevano “presentato richiesta – recita la determinazione di settore numero 141 del 05/08/2015 che riportiamo in fondo all’articolo – di iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (white list legge 11 agosto 2014,nr.114) attualmente in fase istruttoria presso la Prefettura di Caserta, in particolare”.

E chi erano le cinque ditte fortunate? Naturalmente la Termotetti sas, la Impresud srl e la Ecologia Iavazzi srl – entrambe riconducibili alla famiglia Iavazzi e bloccate pochi giorni dopo dalla mancata iscrizione proprio nella white list (leggi qui) -, la Di Nardi Holding Industriale srl e la Gesia spa – tutte finite nella bufera giudiziaria nel giro di poco più di un anno. Per varie ore nessuna delle ditte invitate poté rispondere al Comune gianese poiché un incendio aveva distrutto molti cavi delle linee telefoniche lasciando l’Ente privo della rete telefonica e di quella internet. Non sappiamo se le altre ditte effettivamente avessero risposto all’invito, fatto sta che al ripristino della rete (il 21 luglio 2015) arrivò la sola offerta della Termotetti sas. Insomma, a quanto pare i buoni auspici della società di Gioia Sannitica sembra arrivino, oltre che dal tecnico accusato dagli inquirenti (Raucci), anche da una provvidenza benevola (come nel caso di Giano Vetusto) che tuttavia non ha salvato la società matesina dalla scrupolosa inchiesta della magistratura che in queste ore starebbe analizzando – a quanto si sente dire – anche la posizione dei Comuni dell’Agro caleno.

Leggi la determina: determinazione_ingombranti_affidamento_termotetti_141-2015

Red.

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