Intubamento del Rio Maltempo per la costruzione di un Centro Commerciale a Vitulazio: assolti il tecnico comunale Lidia Callone e l’imprenditore Michele Sepe

Intubamento del Rio Maltempo per la costruzione di un Centro Commerciale a Vitulazio: assolti il tecnico comunale Lidia Callone e l’imprenditore Michele Sepe

VITULAZIO – L’architetto Romeo Campana ci scrive per comunicare l’avvenuta assoluzione della moglie, l’architetto Lidia Callone (dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vitulazio), e dell’imprenditore Michele Sepe, nell’ambito del procedimento penale nato a seguito dell’intubamento per  circa 170 metri del corso d’acqua denominato “Rio Maltempo” – lavori realizzati funzionalmente alla realizzazione di un centro commerciale in località Cappellucce a Vitulazio. Entrambi erano stati rinviati a giudizio il 7 maggio 2013 dal Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il dottor Sergio Enea, con l’accusa di falso ideologico, abuso d’ufficio e realizzazione di opere eseguite in assenza di autorizzazione su beni paesaggisticamente vincolati. A distanza di più di tre anni, la Seconda sezione del Tribunale sammaritano  ha deciso di assolvere il tecnico e l’imprenditore perché il fatto non sussiste.

La vicenda oggetto del procedimento prese il via allorché Sepe, titolare della Società “Sepem” di Afragola e  proprietario di circa 140.000 metri quadrati di terreno industriale in Località Cappelluce di Vitulazio, face intubare, con opere in cemento armato, parte del corso d’acqua “Rio Maltempo”, ottenendo l’autorizzazione dagli uffici comunali nonostante – sosteneva l’accusa – vi fossero dei vincoli paesaggistici e ambientali (leggi qui). L’organo giudicante, invece, ha ritenuto non censurabile la condotta degli imputati.

Ecco la segnalazione dell’architetto Campana:

Egregio Direttore De Stavola.

In quanto assiduo lettore del suo quotidiano online “ Caleno 24 Ore “ mi appare alquanto strano e pertanto ingiustificato il suo disinteresse per una notizia che ha trovato rilievo anche sul quotidiano “Il Mattino “ di Caserta del 17 settembre 2016, ed esposta, in bella mostra, presso la bacheca posta al 2° piano del Municipio di Vitulazio:

La notizia in questione riguarda l’avvenuta  assoluzione dell’architetto Callone Lidia, Funzionario dell’U.T.C. del comune di Vitulazio e dell’imprenditore Sepe Michele dai  reati loro ascritti in merito agli atti posti in essere per la realizzazione del centro commerciale all’ingrosso  in località “Cappellucce”,  centro osteggiato da una pletora di gruppi ambientalisti, dal movimento “Uniti per Vitulazio” capeggiato dal signor Di Lillo Giovanni e dal geologo Franco Criscione di Vitulazio.

Eppure, per il passato,  il suo quotidiano online e ancor prima la testata “ Vitulazio 24Ore,  hanno dato ampio risalto e spazio alla vicenda, adombrando anche una “ velata “  simpatia per l’iniziativa promossa dai gruppi ambientalisti, in particolare dal movimento “ Uniti per Vitulazio “.

Al fine di fugare ogni dubbio circa la sua neutralità rispetto ai fatti di cronaca riportati dal suo quotidiano online, condizione fondante per un buon giornalismo, la  invito a informare i suoi lettori della sentenza del Tribunale di S.M.C. Vetere del 13 settembre 2016, il cui dispositivo recita : “ Letto l’articolo 530, comma 2° del c.c.p. assolve gli imputati Sepe Michele e Callone Lidia dai reati rispettivamente loro ascritti perché il fatto no sussiste.”

Nella certezza piena che assolverà tale impegno, colgo l’occasione per porgere distinti saluti.

Pastorano, 23 settembre 2016

Architetto  Campana Romeo

Fin qui la nota del tecnico pastoranese la quale, però, merita una breve replica relativamente alla mancata diffusione della notizia. L’architetto Campana ci accusa di disinteresse rispetto a una vicenda che ha una certa rilevanza, soprattutto per la comunità vitulatina. Purtroppo per noi, non siamo affezionati lettori de “Il Mattino” né altrettanto assidui frequentatori del secondo piano del Municipio. Inoltre, per i procedimenti penali – a differenza di quelli amministrativi – è sempre difficile avere informazioni (se non frequentando assiduamente tutte le aule di udienza tutti i giorni dell’anno). I diretti interessati avrebbero potuto sopperire alle nostre lacune informative inviandoci tempestivamente il dispositivo della sentenza. A quel punto l’assoluzione avrebbe avuto lo spazio che merita. In ogni caso ringraziamo l’architetto Campana per averci fornito la notizia.

Red.

 

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