CALVI R. – La vertenza con gli eredi milite (costata quasi 17mila euro soltanto di spese legali), la revoca dell’ordinanza ai danni della Dave srl nella zona ex Pozzi (altri due mila euro di spese di giudizio) e l’imbarazzante debito da corrispondere ai legali nell’ambito del ricorso elettorale di Giovanni Lombardi e Rosy Caparco: basterebbero soltanto questi tre esempi per comprendere quale classe politica, con le sue negligenze e la propria inadeguatezza, ha determinato un disastro che riverserà i propri effetti sui cittadini-contribuenti. Nella lunga lista di debiti che andavano saldati già nel 2011 questi tre casi non hanno un valore economico importante ma descrivono il peso di chi avrebbe dovuto evitare il crack dell’Ente.
I lettori ricorderanno sicuramente tutta la vicenda relativa all’esproprio di alcuni terreni appartenenti agli eredi di Carmine Milite, un pasticciaccio durato sedici anni (cominciato già ai tempi di Antonio Caparco) e che, prima dell’intervento del Consiglio di Stato, rischiava di costare più di un milione di euro alle disastrate casse del Comune caleno (leggi qui). Per non parlare del maldestro tentativo di intervenire sulla questione Pozzi: il tutto si è risolto con una passerella dell’ex sindaco Giovanni Marrocco con l’eurodeputato Nicola Caputo, e qualche ordinanza di rimozione e smaltimento di rifiuti abbandonati. Tra queste, due sono state incredibilmente annullate dal Tar, con il Comune che nel caso della Dave srl è costretta a sborsare le spese di giudizio (leggi qui). L’imbarazzo tocca vette inarrivabili sul ricorso elettorale che ha spalancato le porte all’arrivo del commissario prefettizio: una zuffa da gallinaio che costa altri otto mila euro alle tasche dei caleni.
In altri termini, mentre i protagonisti del teatrino continuavano a litigare e a decidere poco e male, i debiti crescevano fino ad arrivare al livello insostenibile di questi giorni.
Red.