PIGNATARO MAGGIORE – Forse era esatta l’impressione che avevamo avuto nelle ultime settimane: Pietro Vito (fino a poco tempo fa noto come magliocchiano di ferro) non sarebbe più tanto entusiasta dell’Amministrazione comunale di Pignataro Maggiore guidata dal sindaco Giorgio Magliocca. Una nostra fonte solitamente molto bene informata sugli umori del magliocchismo riferisce, infatti, che Pietro Vito non avrebbe gradito per niente il metro e il metodo con il quale sono state spartite le poltrone, ritenendosi ingiustamente penalizzato dall’essere rimasto letteralmente a bocca asciutta. Sempre secondo la nostra fonte (che ci è apparsa più divertita del solito, non essendogli evidentemente simpatico il magliocchiano in questione) Pietro Vito si sarebbe aspettato quantomeno di essere inserito nel nucleo di valutazione o nell’organismo per il controllo di gestione, poltroncine che invece Giorgio Magliocca ha preferito affidare ai trombati della sua lista alle elezioni amministrative del 5 giugno 2016 e a un altro paio di miracolati giudicati più (si fa per dire) “meritevoli” di altri.
Abbiamo finora usato il condizionale, non essendoci ovviamente nessuna conferma ufficiale della delusione e dello sconcerto di Pietro Vito. Ma c’è anche un dato concreto, a conferma del malumore in atto: Pietro Vito, a differenza di altri magliocchiani “miracolati” o in attesa di “miracolo”, non diffonde alcuna nota per elogiare l’Amministrazione Magliocca, non si scatena su Facebook con i “mi piace” che tanto piacciono (ed è uno spettacolo davvero politicamente comico) al sindaco di Pignataro Maggiore. Silenzio ancora più significativo se si considera l’intreccio di parentele che lega Pietro Vito alla famiglia della consigliera comunale di maggioranza Amelia Adduce, capogruppo di “Ricoloriamo Pignataro”.
Insomma – è questa la nostra valutazione, anche al di là di quanto riferisce la suddetta fonte -, se il magliocchiano deluso tace vuol dire che Giorgio Magliocca non ha fatto nulla per sollecitarne e gratificarne la loquacità dimostrata in campagna elettorale, quando Pietro Vito dava il via ai comizi definendo l’attuale sindaco “un condottiero”. Giorgio Magliocca come una sorta di Alessandro Magno o un Carlo Magno. Per Pietro Vito – immaginiamo – il sindaco pignatarese è (o era) addirittura “Giorgio Magliocca Magno”, con riferimento naturalmente a virtù politico-guerresche, non a pantagrueliche abbuffate clientelar-poltronesche. Ora qualcosa è cambiato: Pietro Vito – scherzano i buontemponi della piazza – addirittura potrebbe cominciare uno sciopero della fame anti-Magliocca; e a chi lo invitasse a nutrirsi sarebbe pronto a rispondere polemicamente: “Non Magno”.
Rassegna Stampa
articolo di Rosa Parchi
da pignataronews.myblog.it