NAPOLI – Droga, da Secondigliano a Battipaglia, targata Tarantino. A spezzare il filo che univa la potente famiglia camorristica napoletana ad alcuni gruppi criminali del Salernitano, alla ricostruzione della cui “geografia” si sta lavorando attivamente, i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia, che, al culmine di una serie di difficili quanto fruttuose indagini, hanno arrestato e tradotto in carcere il 23enne Antonio Tarantino, figlio di Daniele, che è uno degli elementi di spicco del clan Di Lauro, operante nella zona Nord del capoluogo partenopeo. Il giovane è stato sorpreso in pieno centro cittadino mentre cedeva, in cambio di 1500 Euro, 100 grammi di cocaina ad un insospettabile operaio 50enne, Vincenzo Serluca, anch’egli prontamente arrestato. La coppia di malviventi era a bordo di una Fiat Panda, parcheggiata sulla cosiddetta Strada Statale 18, davanti ad un noto esercizio commerciale cittadino. Per Tarantino, che, all’atto del blitz dei miliari salernitani, aveva invano cercato di occultare sia la droga che i soldi che erano serviti per pagarla, si sono subito aperte le porte del carcere di Fuorni. Serluca, invece, si è visto concedere il beneficio della detenzione domiciliare. L’ascesa criminale dei Tarantino dopo la sanguinosa guerra che, soprattutto, nell’anno 2004, fu condotta dalle famiglie camorristiche napoletane contro il gruppo dei cosiddetti “scissonisti”. Da allora, le quotazioni criminali di Daniele Tarantino, padre di Antonio, e della su famiglia sono cresciute in maniera così evidente da ‘promuoverli’ tra i punti di maggiore forza del clan Di Lauro.
C.S. Daniele Palazzo