Calvi Risorta: l’ex gruppo di maggioranza consiliare risponde a Uniti per la Rinascita Calena

Calvi Risorta: l’ex gruppo di maggioranza consiliare risponde a Uniti per la Rinascita Calena




CALVI R. – Di seguito il doppio comunicato stampa dell’ex sindaco Giovanni Marrocco e del gruppo politico Calvi RisorGe:

“L’OPACITÀ di pensiero” del gruppo di Giovanni Lombardi e Giuliano Cipro,

nell’ambito di “un quadro di ASSOLUTA INCERTEZZA in ordine alla loro conoscenza dei fatti e delle leggi”, ha partorito l’ennesimo “manifesto inficiato da PLURIME FESSERIE, a causa delle quali è la stessa TRASPARENZA delle opinioni espresse ad essere compromessa”, un manifesto elettorale nel quale il meccanismo di formazione del giudizio politico “resta sottratto alla comprensione dei cittadini dalla conoscenza che gli stessi hanno delle persone che lo hanno formulato”, sempre più annebbiate da una famelica voglia di poltrona a tutti i costi.

Parliamo, per intenderci, di quella compagine politica:

  • che non ha saputo accettare un verdetto democraticamente espresso dagli elettori, il cui esito numerico non è mai stato smentito da alcuna sentenza, checché se ne dica;
  • che ha voluto a tutti i costi negare la chiara espressione di voto dei cittadini, facendo gravare sugli stessi tutte le spese conseguenti ai loro ricorsi elettorali, ed il cui candidato a sindaco, Giovanni Lombardi, non ha mai pensato di rinunciare agli 8.000.00 € di rimborso spese legali in suo favore, somma che dovranno pagare tutti i caleni. L’amministrazione Marrocco, invece, aveva tranquillamente deliberato di rinunciare alle proprie indennità di funzione spettanti per l’intero quinquennio, ammontanti a quasi 400.000,00 €, che sarebbero ugualmente gravate sul bilancio pubblico e che, in buona parte, lo saranno comunque grazie alla caduta dell’amministrazione in carica;
  • che con le proprie azioni ha, direttamente o indirettamente, determinato:

a        Costi per i compensi del commissario prefettizio (circa 50.000,00 € al lordo di tutte le spese, dirette e indirette, per più di un anno di commissariamento);

b       spese per i compensi della commissione straordinaria di liquidazione composta da 3 membri (importo variabile, considerando tutti gli accessori, da un minimo di 140.000,00 € ad un massimo che potrebbe sfiorare i 200.000,00 €, oltre a tutti i consulenti che verranno individuati dalla triade);

c        imposte e tasse che graveranno sui cittadini al loro livello massimo, almeno per i prossimi 6 o 7 anni, senza alcuna possibilità di riduzione;

d       l’imminente aumento delle tariffe del canone idrico;

e        il possibile aumento delle tariffe della mensa;

f         una serie di disservizi che i cittadini stanno vivendo sulla propria pelle sin dal mese di aprile (lavori pubblici bloccati; piscina chiusa fino a ottobre; mancata manutenzione delle strade, della rete idrica e del verde; servizio di igiene urbana svolto in modo non conforme al capitolato d’oneri; proliferazione di ratti; strade al buio da mesi; completo stallo dell’attività amministrativa).

Continuano a ripetere, nei loro manifesti “gialli” che “bisognerebbe essere grati”a chi ha fatto commissariare il comune, quasi a giustificare loro stessi, nei confronti dei cittadini, delle conseguenze che la loro superficialità ha causato al paese. “LORO” sono coscienti delle responsabilità che gli vengono attribuite e sanno fin troppo bene che “questa mossa” ha compromesso la famelica scalata al potere. Il fatto stesso di continuare a screditare l’Amministrazione Marrocco dimostra chiaramente che rimane l’Amministrazione più temuta, quindi da combattere. Continuate pure ad imbrattare le bacheche, tanto non vi crederà più nessuno! (FINE I PARTE)

L’ultima uscita di Lombardi & Cipro, nel manifesto “giallo”,  è stata quella di addebitare all’amministrazione Marrocco le “responsabilità” derivanti dalla sottoscrizione del contratto per i lavori di manutenzione della rete idrica e fognaria e di completamento degli impianti di depurazione delle acque reflue con la ditta “Fontana Giovanbattista s.r.l.”, senza attendere l’informativa antimafia da parte della Prefettura. Questi signori, che si propongono come futuri amministratori, dovrebbero però sapere che il decreto legislativo n. 159/2011 prevede che l’informazione antimafia, in assenza della banca dati nazionale unica, attivata solo il 7 gennaio 2016, debba essere rilasciata dal Prefetto entro 45 giorni dalla richiesta fatta dal comune e che, decorso tale termine, si possa regolarmente procedere alla sottoscrizione del contratto. Tale procedura è stata perfettamente seguita dall’ufficio tecnico, tenuto conto che il finanziamento di questa opera fondamentale sarebbe andato perduto se  i lavori non fossero iniziati entro il 31/12/2015, con l’accertamento di gravi danni erariali, e che la Prefettura ha invece provveduto a dare risposta dopo quasi 15 mesi dalla richiesta degli uffici! Anzi l’ente ha atteso 60 giorni prima di stipulare il contratto rogato da un segretario generale che ha contollato tutta la documentazione, quale sigillo di legalità per l’ente. Inoltre il Sindaco, prima di procedere, ha richiesto un appuntamento in prefettura  incontrando I funzionari preposti, i quali dopo verifiche e controlli hanno affermato verbalmente che al momento non vi erano condizioni di interdittiva.

D’altro canto questi signori dimenticano che per la stessa società Fontana,  così come per altre società poi raggiunte da interdittiva, anche la SAUP, da loro tanto decantata, ha agito nello stesso identico modo  (si vedano gli appalti aggiudicati per conto dei comuni di Marigliano e di S. Tammaro), e che sotto la gestione del commissario prefettizio, dott. Campini, gli uffici comunali hanno provveduto, non più tardi di qualche settimana fa, a pagare centinaia di migliaia di € alla ditta Fontana. Se poi, per ipotesi, l’appalto fosse stato aggiudicato nel 2016, la consultazione della banca dati nazionale unica non avrebbe rilevato l’esistenza di provvedimenti interdittivi, consentendo l’immediata sottoscrizione del contratto. L’amministrazione Marrocco, dunque, nulla c’entra con un problema del sistema complessivo che fa capo al Ministero dell’Interno e alle Prefetture. Essa ha agito nel pieno rispetto delle regole, evitando gravi danni erariali e consentendo così che i lavori venissero nuovamente finanziati.

Per quanto riguarda gli altri aspetti di cui veniamo accusati, come l’assunzione dell’ing. Ferriello, tra i tanti comuni contattati, ad autorizzare un proprio funzionario tecnico a svolgere una parte dell’orario di lavoro a scavalco presso il comune di Calvi Risorta, mediante convenzione ex art. 14 del CCNL 22/01/2004, il comune di Marano è stato l’unico a prestarci un tecnico. Mentre per la nomina dei membri di una commissione di gara, era un atto di stretta competenza dirigenziale che nessun amministratore può sindacare (principio di separazione tra politica e gestione, in vigore da circa 25 anni)! Per pura e semplice informazione, giusto per fugare qualsiasi dubbio in proposito, già all’epoca tutte le misure che richiamano l’ing. Buonocore erano decadute, tanto che il 6 ottobre 2016 il tribunale lo ha assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste.

Giovanni Lombardi e Giuliano Cipro, con i loro ridicoli manifesti, dimostrano ancora una volta di ignorare le leggi vigenti, e di voler trovare solo dei pretesti per attaccare quegli avversari politici che possono bloccare la loro avida corsa alle poltrone di sindaco e vice-sindaco.

Dicano piuttosto ai cittadini se siano disposti a rinunciare agli 8.000,00 € di rimborso spese legali che i caleni dovrebbero pagare per un loro sfizio, e se, come abbiamo fatto noi, rinuncerebbero alle eventuali indennità di funzione. Se la risposta è no, li invitiamo gentilmente ad astenersi dal proferire altre cavolate.

Dott. Giovanni Marrocco e il Gruppo Calvi RisorGe

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