Giovedì 1 dicembre: il regista Carlo Cerciello porta in scena “Animali notturni” di Juan Mayorga, al Teatro Elicantropo di Napoli

Giovedì 1 dicembre: il regista Carlo Cerciello porta in scena “Animali notturni” di Juan Mayorga, al Teatro Elicantropo di Napoli

NAPOLI – Dopo essere stato presentato in anteprima alla scorsa edizione del Napoli Teatro Festival Italia, che ne è coproduttore con TAN Teatri Associati Napoli, arriva al Teatro Elicantropo di Napoli, da giovedì 1 dicembre 2016 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 11) lo spettacolo Animali Notturni di Juan Mayorga, con la traduzione di Adriano Iurissevich, per la regia di Carlo Cerciello.

Animali notturni nasce come elaborazione di un testo breve, su commissione del Royal Court di Londra, che aveva proposto a Mayorga di trattare un tema di carattere politico nel contesto spagnolo.

I quattro personaggi del testo, due coppie, devono agire nell’ombra come “animali notturni”: la dissimulazione e il “non detto” sono gli strumenti di cui si servono per difendere il proprio spazio vitale.

Le due coppie protagoniste abitano nello stesso condominio, appartengono a classi sociali differenti e sono antitetici nella caratterizzazione fisica: l’Uomo alto (Luca Saccoia) colto traduttore senza permesso di soggiorno e la Donna alta (Sara Missaglia) sua compagna di vita e di lavoro; l’Uomo basso (Lello Serao), cittadino medio e mediocre, frustrato dalla distanza che lo separa dal mondo delle lettere e la Donna bassa (Imma Villa), casalinga teledipendente devota al marito.

Ognuno ha il proprio segreto da nascondere. I personaggi femminili sognano una vita parallela, alla ricerca di un’alternativa alla solitudine del presente, rifugiandosi nelle fantasie di amanti misteriosi o dentro la visione di programmi televisivi notturni.

I personaggi maschili, invece, occultano alle proprie compagne il gioco meschino che li assoggetta l’un l’altro, in un esercizio indiscriminato di potere, che li rende complici e rivali al tempo stesso.

Nelle intenzioni dell’autore, Animali notturni si configura come una sottile parabola sull’incapacità dell’intellettuale di ribellarsi al capriccio del potente, al quale l’intellettuale lega per necessità la sua sopravvivenza, finendone, però, schiacciato e annullato nell’identità.

Al di là dell’esercizio seduttivo del potere e del tema tanto caro a Mayorga relativo al rapporto perverso tra vittima e carnefice, Animali notturni propone con estrema lucidità il tema della solitudine esistenziale, tristemente riempita dall’abitudinarietà e dall’incapacità di reagire ai ricatti affettivi, con i quali puntelliamo quotidianamente la paura della solitudine stessa, al punto da costruire e percorrere una vita basata su rapporti, sostanzialmente, falsi e precari.

C.S.

Commenta con Facebook