TELESE TERME – Nel pieno dell’atmosfera natalizia, presso la Sala Conferenze “Amilcare Di Mezza” in Telese Terme (BN), Martedì, 27 dicembre 2016, è stata inaugurata la prima serata di una mostra d’arte a cura degli artisti Stefano Presutti (in foto) e Gilda Bellomunno (in foto) dal titolo: “La Donna…ed il Sannio – Attraverso il colore l’anima”. L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito, si è svolto fino al 3 gennaio 2017 con il Patrocinio del Comune di ospitante. Numerosi gli intervenuti e visitatori all’allestimento artistico tra cui il Sindaco di Telese Terme, Dott. Pasquale Carafano. Durante la manifestazione si potevano acquistare i libri dal titolo: “Telesia – 1349 Peste e Terremoto” di Michele Selvaggio e “d’Autunno” di autori vari, edizione 2000diciassette. Stefano Presutti: “La donna…ed il Sannio” con sculture sulla donna sannita e ritratti sulla tematica femminile nella sua espressione intimistica già esposte in Amorosi (BN) presso il Palazzo Maturi nel dicembre 2014 con la mostra dal titolo: “L’altro lato della donna”. La scrittrice Maria Pia Selvaggio descrive così l’arte del Presutti: “La donna sannita si lancia come un’aquila, vola sulle pareti scoscese dei monti, scivola nelle carni dei fiumi, salta precipizi … gli spigoli delle rocce le lacerano i fianchi e la sua eco richiama il segreto dei monti. Il Maestro s’insinua nel cavo delle parche, per quel progetto che riguarda la densità della pietra e l’attribuzione postuma. L’odio inconfessato che dorme sul fondo dell’Amore s’interpone fra la donna e la natura, fra l’arte e gli ultimi veli … fra i colori e i capolavori. Il passo guerriero delle mani che lavorano, scolpiscono, colorano e carezzano l’argilla, il tufo e la materia tutta, giungono a inondare l’armata fremente dell’arte … Si alzeranno le palpebre del Tempo, per scoprire un viso, per raggiungere degli occhi ciechi, per sostenere il capo di quella vittima degna di non essere amica … La Donna sannita: un incantesimo, uno zampillo, una eterna infanzia piene di stelle …”. Gilda Bellomunno: “Attraverso il colore l’anima” che ha esposto numerose opere tra cui: Canto Muto di Partenope e Riullo. La pittrice nata a Napoli e vissuta nel Sannio, amante dell’arte e nipote di pittori, afferisce agli studi Accademici di Belle Arti di Napoli. La Critico d’arte e poetessa Maria De Michele, così descrive l’arte della Bellomunno: “Dalla pittura di Gilda si rileva l’emozione di una piacevolissima leggerezza, i dipinti suscitano al primo impatto illuminazioni poetiche di paesaggi fluidi ed assolati, nature morte dal vivido cromatismo, marine impregnate dalla magia dei riflessi che sconvolgono positivamente il modo di vedere la natura e l’arte. Narrazioni dispensatrici di piacere e di intelligenza compositiva che ci danno della realtà un dinamismo complesso e mutevole, saldamente orchestrato. Cromie quasi irreali, solari, purpuree, violacee, la cui dolcezza delle atmosfere consolida la poesia della memoria. Senza scardinare la forma del tradizionale l’artista sente, vive e pensa a beneficio del suo personalissimo sapere del mondo”. All’inaugurazione della manifestazione abbiamo incontrato il Sindaco di Telese Terme il quale nel concederci una intervista ci ha riferito: “In una mia conversazione con i due artisti che ringrazio per l’invito, essi mi hanno spiegato che l’iniziativa rientra in un progetto improntato sul sociale, intesa a coinvolgere i molteplici giovani talenti dove le varie associazioni supportano lo spazio di sensibilizzazione dell’arte ove si tende a creare spazi sociali con l’ottica prioritaria per l’interesse artistico”. Simile evento artistico intitolato: “Dal segno, la traccia, il colore, l’espressione storica ed artistica di un territorio” si svolgerà Domenica, 29 gennaio 2017, a partire dalle ore 10.00, presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale della Città di Bellona in occasione del Giorno della Memoria, con opere di Italo Valeriani ed Ilaria Filaccio, dove l’arte si affiancherà alla letteratura con la presentazione alle ore 17.00 del libro dal titolo: “La Guerra Dimenticata” dell’autore Giuseppe Russo.
C.S.