Giovedì 19 gennaio: il regista Niko Mucci porta in scena “Visite” da testi di Vargas Llosa, al Teatro Elicantropo di Napoli

Giovedì 19 gennaio: il regista Niko Mucci porta in scena “Visite” da testi di Vargas Llosa, al Teatro Elicantropo di Napoli

NAPOLI – Sarà in scena al Teatro Elicantropo, da giovedì 19 gennaio 2017 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 22), lo spettacolo Visite da testi di Vargas Llosa, interpretato da Marcello Vitiello e Roberto Cardone, per la regia di Niko Mucci.

Presentato da Casa del Contemporaneo, l’allestimento si avvale delle musiche originali a cura di Luca Toller, i costumi di Alessandra Gaudioso.

La pièce è ambientata a Londra in un prestigioso hotel cittadino, dove Cico, un ricco uomo d’affari, è nella sua stanza. Apre la porta a una donna, Raquel, la quale asserisce di essere la sorella del suo vecchio amico Paulo.

Cico e Paulo erano stati grandissimi amici. Si erano conosciuti a scuola e per anni avevano condiviso la loro vita. Poi un episodio, un pugno sferrato da Cico a Paulo, li aveva allontanati, senza una parola, senza riconciliazione.

Trentacinque anni di nulla e poi l’arrivo di Raquel, una donna piacente e affascinante che giunge improvvisamente nella sua vita.

Cico non l’ha mai vista, non ha mai sentito parlare di lei, non ha mai saputo che esistesse. La donna conosce dettagli essenziali del rapporto di amicizia tra i due, descrivendo parole, luoghi, ricordi. Troppi.

“Con questo spettacolo – dichiara il regista Niko Mucci – proseguo il percorso di riflessione sulle varie forme dell’amore e della solitudine, iniziato con Ida e Ada, e proseguito con Sentimenti all’asta e Dentro di me, sperimentando piccole variazioni di approccio a un unico problema.

Questo spettacolo approfondisce lo sviluppo drammaturgico di una trama che si fa teatro attraverso il susseguirsi di colpi di scena, che rendono possibile ai due personaggi di spostare continuamente l’angolo di visuale, come attraverso un prisma fornito agli spettatori, per farsi una propria idea, anche eccentrica, del vero e del falso narrato e rivissuto”.

La verità. Ecco cosa vuole Cico. Perché quella donna è lì, davanti a lui? Perché gli sta raccontando tutte quelle storie? Poi l’uomo capisce da sé. Ci sono pause di disagio, rimandi di confessioni, ricordi, lettere mai spedite e rimproveri. Poi una musica sentimentale, come un’apertura nuova, immaginifica.

Come in una matrioska, ogni narrazione o rappresentazione della realtà diventa una finestra aperta su un altro mondo possibile, confondendo, o lasciando al libero arbitrio dello spettatore, il discernere tra realtà e finzione, tra la crudezza della realtà  ed il potere consolatorio dell’illusione.

C.S.

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