VITULAZIO – La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha coordinato l’inchiesta che questa mattina (15 febbraio) ha portato all’esecuzione delle misure cautelari nei confronti del sindaco di Vitulazio e del suo vice, aveva chiesto l’arresto anche per un altro membro della Giunta comunale, l’assessore Giovanna Falco. Per l’insegnante, delegata alla pubblica istruzione per l’Ente di via Lagnese, il Giudice per le indagini preliminari, dottor Sergio Enea, non ha ravvisato gli estremi per applicare una misura cautelare. La Falco resta indagata insieme con Alberto Di Nardi – all’epoca dei fatti contestati, responsabile della Dhi spa -, Giovanni Aurilio e Giuseppe Russo (gli ultimi due sono due geologi).
Nel frattempo emerge la gravità delle accuse che la Procura contesta al primo cittadino Luigi Romano e ad Antonio Catone. Così come avevamo segnalato all’epoca dei fatti (nel 2015), il primo cittadino revocò l’affidamento alla società Alba Paciello (colpita da interdittiva antimafia) e affidò il servizio alla Dhi spa, con un’ordinanza contingibile ed urgente che in seguito sarà prorogata per 9 mesi. Secondo l’accusa, in cambio dell’affidamento, il sindaco avrebbe preteso da Di Nardi “l’assunzione di due dipendenti e la promessa di ulteriori quattro assunzioni, nonché la dazione della somma di euro 3.200, parte dei quali sotto forma di sponsorizzazione. In una circostanza, addirittura, l’imprenditore consegnava la somma di euro 500,00 nelle mani del figlio del Sindaco per un’asserita sponsorizzazione ad un comitato a lui facente capo”.
La gestione della cosa pubblica era talmente disinvolta che la Procura scrive: “E’ emersa una gestione “domestica” da parte del Sindaco Luigi Romano e di alcuni amministratori comunali a lui vicini, mediante l’asservimento delle funzioni pubbliche ad interessi personali, a discapito ovviamente dell’interesse collettivo. Le indagini hanno permesso di accertare che il Sindaco nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici ha violato le più elementari regole di trasparenza ed imparzialità, per soddisfare interessi propri e dei suoi sodali, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica”.
Atteggiamenti che, secondo l’accusa, non avrebbero impedito di aggiudicare a Giovanni Aurilio l’affidamento dell’incarico per la redazione della relazione geologica per il Puc di Vitulazio, pari a19.500 apatto che la maggior parte del corrispettivo fosse destinato a Franco Criscione, geologo nonché marito di Giovanna Falco.
Red.
Foto e video di Alfredo Di Lettera